Nonostante gli ingenti investimenti nel settore nucleare, la Francia si trova a fare i conti con la crescita delle energie rinnovabili. Negli ultimi tempi, le FER hanno raggiunto una produzione record, mandando in negativo i prezzi dell’energia. Questa situazione ricorda quanto accaduto in Germania a fine maggio, quando la sovrapproduzione di energia solare ha portato i prezzi a crollare da 70,6 €/MWh a soli 9,1 €/MWh.
Il problema della sovrapproduzione energetica
Secondo quanto riportato da BNN Bloomberg, la sovrapproduzione di energia rinnovabile ha costretto EDF, il principale fornitore di energia elettrica francese, a spegnere sei centrali nucleari. Tra queste, Golfech 2, Cruas 2, Tricastin, St Laurent 1, Chinon 3 e St Alban 2. La decisione è stata presa per gestire l’eccesso di offerta rispetto a una domanda in calo. EDF ha comunicato che la diminuzione dei consumi (-6 GW) e il meteo soleggiato hanno favorito una sovrapproduzione solare, rendendo necessaria la temporanea chiusura delle centrali.
Nonostante questa situazione, EDF ha chiarito che non si tratta di un trend costante. Gli impianti nucleari saranno riavviati in base alle condizioni economiche. Questa gestione flessibile comporta però ulteriori problemi per EDF. I costi di manutenzione e costruzione dei reattori nucleari continuano a salire. Spegnere gli impianti significa perdite economiche significative, che l’azienda, già indebitata, potrebbe non essere in grado di sostenere.
Recentemente, EDF ha stimato un aumento del 30% dei costi di costruzione per sei nuovi reattori in Francia, passando da 51,7 miliardi di euro nel 2021 a 67,4 miliardi di euro. Nel 2023, l’Autorité de Sûreté Nucléaire (ASN) ha segnalato una crepa in un reattore della centrale di Penly, nel nord della Francia. L’incidente, classificato al livello 2 della scala INES dell’AIEA, non ha avuto conseguenze immediate per la sicurezza, ma ha aumentato le preoccupazioni sull’affidabilità delle infrastrutture nucleari francesi.
Per affrontare queste preoccupazioni, EDF ha avviato una campagna di ispezione e controllo di tutti i reattori attivi. I risultati sono stati scoraggianti: molte crepe si sono ripresentate negli stessi punti riparati in precedenza, dimostrando le cattive condizioni strutturali degli impianti. Nel 2022, EDF ha dovuto fermare metà dei suoi 56 reattori per manutenzione, accumulando un debito di 64 miliardi di euro.
Il nucleare e le energie rinnovabili francesi
Questa situazione evidenzia le sfide che la Francia deve affrontare nel bilanciare l‘uso del nucleare con le energie rinnovabili in crescita. La gestione delle risorse energetiche richiede un equilibrio tra innovazione e sostenibilità. EDF dovrà navigare con attenzione tra gli investimenti nel nucleare e la crescente pressione per adottare soluzioni più verdi ed economiche. Il futuro energetico del paese dipenderà dalla capacità di adattarsi a queste nuove dinamiche e di garantire una produzione stabile e sostenibile.