Sono passati giorni da quando il Parlamento Europeo ha votato sulla legge che riguarda il ripristino della natura. Ma prima d’ora una normativa di questo genere era stata approvata: sono stati 329 i voti favorevoli, mentre quelli contrari 275.
Da registrare tra coloro che si sono opposti anche l’Italia, oltre l’Olanda, l’Ungheria, la Polonia e paesi che nessuno si sarebbe mai aspettato come Finlandia e Svezia. Ora serve solo attendere affinché la prima legge europea sul ripristino della natura entri in vigore. Qualche delucidazione è stata data dal ministro Pichetto Fratin che ha risposto alle domande dei parlamentari in merito a come verrà attuato il piano da parte dell’Italia. Il ministro dell’ambiente e della sicurezza energetica ha rilasciato quanto segue:
“Entro i prossimi due anni, il Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza energetica sarà responsabile della preparazione del primo Piano nazionale di ripristino. Questo piano delineerà le azioni da intraprendere fino a giugno 2032, adottando un approccio partecipativo e multidisciplinare che integri sostenibilità economica, ambientale e sociale“.
La legge sul ripristino della natura tiene banco al Parlamento: ecco le prime linee guida
Il ministro Fratin ha proseguito rispondendo alle domande dettando le linee guida principali. Sono in molti infatti a chiedersi quale sarà il piano d’azione una volta entrata in vigore le leggi:
“Le azioni previste dal Piano dovranno integrare la sostenibilità economica, ambientale e sociale degli interventi. Sarà cruciale definire specifici finanziamenti, inclusi quelli di origine europea, per evitare di aumentare i costi per i settori coinvolti, come il settore agricolo, menzionato dal viceministro Vannia Gava il 17 giugno. La definizione partecipativa delle azioni del Piano nazionale, coinvolgendo tutti i soggetti e le categorie interessate, sarà essenziale per ottimizzare le strategie per raggiungere i target prefissati. Lo schema del Piano dovrà passare attraverso la Valutazione Ambientale Strategica, che includerà una fase di consultazione e partecipazione pubblica, garantendo il coinvolgimento di tutte le parti interessate“.