Raccolta RAEE: l'Italia fatica, la raccolta dei rifiuti elettronici non procede

Contro ogni aspettativa, l’ultimo 2023 non ha fatto segnare risultati ottimali per quanto riguarda la raccolta dei rifiuti elettronici, quelli che vengono definiti RAEE. Secondo quanto riportato dal rapporto annuale che riguarda proprio l’anno scorso, ci sono diversi numeri negativi che riguardano in particolar modo l’Italia.

Tutte le tonnellate di rifiuti domestici e professionali che sono state gestite dagli impianti preposti rappresentano il 4,6% in meno rispetto al 2022. Il tasso di raccolta è quindi fermo e ridotto anzi al 30,24%, con l’Italia che dunque si distacca sempre di più dagli obiettivi imposti dall’Europa.

La situazione sembra essere quindi molto precaria, anche alla luce dell’aumento del materiale elettronico. Sono molti i consumatori che infatti utilizzano ad oggi dispositivi di questo genere e quindi il ricambio è sempre più costante. L’attenzione dunque dovrà crescere necessariamente.

RAEE 2023: i risultati dell’Italia sono inferiori rispetto all’anno precedente

Quelle che seguono sono le parole da parte di Fabrizio Longoni, direttore generale del Centro di Coordinamento RAEE:

Purtroppo, il Report di gestione 2023 evidenzia una diminuzione dei volumi complessivi di RAEE trattati, osserva Fabrizio Longoni, direttore generale del Centro di Coordinamento RAEE. Questo comporta un ulteriore calo del tasso di raccolta dei rifiuti elettronici, allontanando il nostro Paese dagli obiettivi stabiliti dall’Unione Europea. Nonostante questo, la filiera ha continuato a operare con un’eccellenza qualitativa crescente anno dopo anno.

Il settore del trattamento dei RAEE continua a soffrire di un deficit nei volumi di raccolta, dovuto in parte alla gestione scorretta di questi rifiuti da parte di operatori non conformi alla legge. Tuttavia, siamo fiduciosi che il recentemente rinnovato Comitato di vigilanza e controllo implementerà rapidamente i controlli necessari attraverso gli organi preposti per contrastare questo fenomeno. Questo è particolarmente importante alla luce degli investimenti richiesti dall’UE in nuove infrastrutture e della crescente necessità di autonomia nell’approvvigionamento di materie prime critiche tramite il riciclaggio“.

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