Apple ha deciso di aumentare significativamente il livello di automazione nei suoi impianti di assemblaggio finale degli iPhone. L’obiettivo è di ridurre il numero di operai. The Information ha riportato che l’azienda di Cupertino ha comunicato ai propri dirigenti l’intenzione di dimezzare il numero di operai nei prossimi anni.
La direttiva proviene da Sabih Khan, Senior Vice President of Operations di Apple. La spinta verso l’automazione è stata accelerata. Tutto è partito dalla fine del 2022, da scontri violenti tra gli operai di Foxconn e la polizia locale. Le proteste erano scatenate da una gestione scorretta della pandemia, dalla mancanza di cibo e da una serie di straordinari non pagati. Dunque, in generale, riguarda condizioni lavorative insoddisfacenti.
Apple interviene degli impianti di produzione degli iPhone
L’azienda di Cupertino possiede già da tempo la tecnologia necessaria per aumentare l’automazione nell’assemblaggio, ma ha evitato di implementarla. La causa sono i costi iniziali elevati. Infatti, distribuzione e manutenzione di macchinari possono costare centinaia di milioni di dollari all’anno.
Nonostante ciò, il processo di automazione è già iniziato. Nel 2022, gli operai impiegati dagli assemblatori erano 1,6milioni. Mentre nel 2023 il numero è sceso a 1,4milioni. Le linee di assemblaggio degli iPhone di ultima generazione presentano già diversi macchinari aggiuntivi rispetto al passato. Ad esempio, Apple aveva pianificato di utilizzare robot per l’applicazione automatica di tutti i pulsanti fisici sugli iPhone 16, ma ha dovuto rinunciare a causa di troppi difetti.
Apple ha anche acquisito aziende per supportare l’automazione. DarwinAI e Drhisti sono due esempi. DarwinAI si occupa di intelligenza artificiale generativa e facilita l’esecuzione locale delle operazioni di machine learning, anche se il suo ruolo specifico nella supply chain non è chiaro. Drhisti, invece, analizza i feed video provenienti dalle fabbriche per individuare colli di bottiglia e ottimizzare i processi.
La strategia di Apple per aumentare l’automazione non solo risponde a problemi operativi e di gestione del personale, ma si allinea anche con la sua visione a lungo termine di innovazione e efficienza. Eppure, tale cambiamento avrà un impatto significativo sulla forza lavoro, riducendo il numero di operai necessari e alterando il panorama dell’occupazione nelle fabbriche di assemblaggio. Ciò potrebbe suscitare ulteriori discussioni sulle implicazioni sociali ed economiche dell’automazione nell’industria tecnologica.