Nel mezzo della Seconda Guerra mondiale il governo Britannico diffuse una notizia molto interessante che riguardava le carote: mangiarle migliorava la visione notturna. La diffusione di questa notizia è stata una scelta strategica, orchestrata per nascondere ai nemici una nuova tecnologia segreta. La tecnologia in questione era il radar, che veniva utilizzato dai piloti della RAF (Royal Air Force) per rilevare i bombardieri nemici al buio.
Durante il blitz del 1940, un campagna di bombardamenti avvenuta nel Regno Unito per opera dei tedeschi, Londra e altre città britanniche vennero avvolte nell’oscurità per complicare il compito dei piloti dell’Asse. Ad ogni modo, i piloti della RAF riuscirono a contrastare gli attacchi nemici per merito del radar Airborne Interception (AI). Il radar permetteva ai piloti britannici di individuare i bombardieri tedeschi ancor prima che attraversassero la Manica.
Per evitare che la loro stessa tecnologia gli si rivolgesse contro, il Ministero dell’informazione britannica decise di nascondere tenere segreta la tecnologia radar. Così facendo attribuì il successo dei piloti al consumo di carote, in quanto queste erano ricche di vitamina A.
A cosa portò la diffusione della fake news sulle carote?
Questo stratagemma fu così efficace che diventò una credenza popolare, ancora oggi in uso. Il mix di pubblicità e manifesti, che proclamavano “le carote mantengono sani e migliorano la vista al buio”, spinsero molte persone a credere nel potere miracoloso di questo ortaggio. Questa fake news ingannò anche i generali tedeschi che, con la speranza di migliorare la visione notturna, iniziarono a nutrire soldati con le carote.
Il successo della campagna militare uscì anche al di fuori della sfera militare. Infatti, con il razionamento dello zucchero e degli altri beni di prima necessità, il governo Britannico promosse campagne per invogliare alla coltivazione e al consumo di ortaggi. Sempre grazie a queste campagne apparirono figure come “Dr.Carrot” e “Potato Pete” con l’obiettivo di promuovere l’autosufficienza alimentare e ricette creative che comprendevano l’utilizzo delle carote.