Uno degli aspetti principali dall’analisi riguarda il rapporto tra le spese e le vendite di auto elettriche. Tale correlazione prima del 2017 superava il 40%. Sei anni dopo, nel 2023, è scesa a poco più dell’11%. Ciò indica una significativa riduzione dei costi per ogni vettura venduta. Ciò suggerisce una crescente efficienza nella produzione e nella distribuzione delle auto elettriche in Cina.
Il rapporto del CSIS sottolinea che l’impegno del governo cinese non si limita ai soli incentivi. Sono incluse anche politiche favorevoli che avvantaggiano le case automobilistiche nazionali rispetto a quelle straniere. A differenza della Cina, né gli Stati Uniti né l’Unione Europea hanno implementato politiche altrettanto incisive.
La rapida diffusione delle auto elettriche in Oriente ha avuto un impatto significativo sul mercato dei veicoli a combustione interna. Quest’ultimo, infatti, è stato da sempre dominato dalle case automobilistiche occidentali. Al momento, la concorrenza è così feroce che gli analisti di Bank of America hanno suggerito alle principali case automobilistiche statunitensi di abbandonare il mercato cinese. In questo modo potranno concentrare le loro risorse altrove.
L’Unione Europea sta lavorando all’introduzione di dazi sulle importazioni di auto elettriche cinesi. Negli Stati Uniti quest’ultimi sono pari al 100% sulle stesse importazioni. Suddetti interventi mostrano le crescenti preoccupazioni per la concorrenza cinese.
È importante sottolineare che il sostegno governativo e l’espansione del mercato elettrico non hanno ancora portato ad un considerevole aumento dei profitti. Ciò indica che, anche se la crescita sia robusta, la redditività rimane una sfida per molte aziende del settore. Il settore elettrico è in continua evoluzione e tale situazione non fa che evidenziarlo.