La classifica finale delle città più congestionate del mondo mette New York sulla cima, seguita a poca distanza da Roma e Milano.

Nel Global Traffic Scorecard 2023 di Inrix, New York si conferma la città più congestionata al mondo. Secondo i dati aggiornati al primo trimestre 2024, chi ha guidato per le strade della metropoli americana ha perso in media 101 ore in ingorghi durante l’anno, dove si ha comunque un leggero miglioramento rispetto alle 105 ore del 2022.

 

Le città più congestionate del mondo

L’analisi ha esaminato 947 città globali, posizionando Città del Messico, Londra, Parigi, Chicago e Istanbul subito dietro a New York, tutte con oltre 90 ore perse nel traffico. Questa classifica non si basa solo sulle ore perse in auto, ma tiene conto anche delle dimensioni delle città, offrendo un quadro completo della congestione urbana.

La congestione non è solo un fastidio quotidiano ma ha anche un costo economico significativo, riducendo la produttività generale oltre ad aumentare il livello di stress degli automobilisti. Nel 2023, gli ingorghi hanno rappresentato per gli Stati Uniti un costo di 70,4 miliardi di dollari, segnando un aumento del 15% rispetto all’anno precedente.

Roma si è posizionata al 15º posto nella classifica mondiale, con 69 ore perse nel traffico nel corso dell’anno, segnando un aumento del 15% rispetto al 2022. La velocità media nel centro della città è stata di circa 21 km/h, leggermente superiore ai 17,7 km/h registrati a New York. Londra e Parigi precedono la Capitale italiana in Europa per congestione stradale.

Milano occupa la 25ª posizione globale con 60 ore perse, evidenziando un incremento dell’8% rispetto all’anno precedente, e una velocità media di 22,5 km/h. Torino si è collocata al 94º posto con 46 ore perse e una velocità media di 19,3 km/h.

 

L’urgenza di sviluppare città più sostenibili

Questi dati sottolineano l’urgente necessità di strategie efficaci per migliorare la mobilità urbana e ridurre gli effetti negativi della congestione stradale sulle economie locali e globali. In un mondo che sta cambiando velocemente e non in meglio, dovremmo spostarci in maniera più consapevole e sostenibile.

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