La decisione presa dall’azienda di Sam Altman avrà un elevato impatto a livello locale. Infatti, mentre ChatGPT non è mai stato disponibile ufficialmente in Cina, la piattaforma API di OpenAI è stata ampiamente adottata per varie applicazioni proprietarie.
Un portavoce dell’azienda di Sam Altman si è espresso sulla questione. Ha dichiarato che al momento stanno adottando ulteriori misure per bloccare il traffico API. Ciò avviene nelle regioni in cui non supporta l’accesso ai servizi di OpenAI.
Dietro tale decisione potrebbero esserci motivi di sicurezza. In passato, sia OpenAI che Microsoft avevano segnalato l’uso di ChatGPT da parte di hacker filogovernativi in diverse località. Tra queste ci sono Cina, Russia, Iran e Corea del Nord. La preoccupazione per l’uso improprio della tecnologia avanzata potrebbe aver spinto l’azienda a limitare l’accesso in certe regioni.
La reazione della concorrenza non si è fatta attendere. Aziende cinesi come Baidu, Zhipu AI e Alibaba stanno già offrendo soluzioni alternative. Tale scenario evidenzia la crescente competitività nel campo dell’intelligenza artificiale. Suddetto scenario a livello locale, potrebbe accelerare lo sviluppo e l’adozione di tecnologie AI in Cina. Ciò potrebbe favorire una maggiore innovazione e diversificazione nel settore. La decisione di OpenAI rappresenta una sfida significative per gli sviluppatori locali. Allo stesso tempo, apre anche nuove opportunità per le aziende cinesi di rafforzare la loro presenza nel mercato dell’intelligenza artificiale.