Recenti report provenienti dall’ESA mostrano una realtà allarmante e spaventosa per l’inquinamento in Sicilia. Purtroppo, è una delle regioni più inquinate non soltanto d’Italia ma anche nell’intero Mediterraneo. Questa situazione assai preoccupante è il risultato di diverse cause che unitesi tra loro hanno portato a questo triste primato europeo che sicuramente sarebbe stato meglio evitare. Secondo lo studio “Mal’ Aria” di Legambiente, molti capoluoghi di provincia siciliani emettono quantità eccessive di PM10 e PM2.5. Esso è un particolato atmosferico dannoso per l’ambiente ed anche per la salute umana e va ad unirsi ad altre sostanze nel creare una spessa coltre di smog asfissiante e irrespirabile sulle città.
Le direttive europee cercano in qualche modo di arrivare a degli obiettivi (ambiziosi) entro cinque anni riducendone enormemente i livelli di emissioni e impattando positivamente sull’ambiente. Gli alti livelli di inquinamento registrati in Sicilia negli ultimi anni, tuttavia, insieme alla circolazione di tutte le vetture funzionanti ancora a benzina, rendono la situazione ancora più grave e pessimistica.
Catania e Palermo hanno il maggiore tasso di inquinamento di tutta la Sicilia
Particolarmente preoccupanti sono i livelli di NO2 registrati a Palermo e Catania. Le due città sono tra le più inquinate di tutta Europa. Attualmente, i livelli di questa sostanza sono superiori del 40% rispetto ai limiti che l’UE prevede di toccare entro il 2030. Oltre all’inquinamento atmosferico, le città siciliane come le citate unite anche Gela e Marsala sono responsabili del rilascio di considerevoli quantità di plastica nelle acque del mar Tirreno e del Canale di Sicilia.
Tommaso Castronovo, presidente di Legambiente Sicilia, ritiene purtroppo che la l’inquinamento raggiunto sia ad un livello tale da mettere a rischio la nostra salute. Negli anni non è stato fatto abbastanza per diminuire l’inquinamento atmosferico così da rendere l’aria che respiriamo meno nociva. Per Castronovo quasi tutti i capoluoghi della Sicilia dovrebbero applicare limiti più duri e stringenti per poter raggiungere effettivamente i numeri dettati dalla direttiva europea oltre a quelli dettati dall’OMS.
Secondo il parere Legambiente, sono dunque necessarie azioni immediate. Le emissioni delle città siciliani non diminuiranno di certo autonomamente. Si dovrebbero promuovere nuovi progetti contro l’inquinamento, ad esempio proponendo una riduzione del traffico di auto che producono maggiori quantità di CO2.