PaLM 2 ricopre un ruolo cruciale nell’evoluzione di Google Traduttore. Il sistema AI, infatti, permette alla piattaforma di apprendere efficacemente lingue strettamente correlate tra loro. Un esempio significativo è rappresentato dagli idiomi collegati all’hindi, come l’Awadhi e il Marwadi. Il modello di testo di Google è stato progettato per riconoscere anche le minime differenze e variazioni tra le lingue.
Tra le nuove lingue supportate vi è l’Afar, parlato nell’Africa orientale, e il cantonese. La peculiarità di quest’ultima risiede nella sua somiglianza scritta con il mandarino. Ciò rende complesso addestrare i modelli per distinguerne le differenze. Con il suo recente aggiornamento Google Traduttore sembra aver risolto tale problematica. L’introduzione dei nuovi supporti ha migliorato il riconoscimento
della lingua, in questo caso il cantonese, facilitandone la traduzione.E ciò sembra essere solo l’inizio. Google intende estendere il suo sistema arrivando. L’obiettivo è di raggiungere almeno 1000 lingue grazie all’intelligenza artificiale. La piattaforma vuole migliorare l’esperienza dei suoi utenti fornendo un servizio che sia sempre aggiornato.
Suddette novità rappresentano un passo significativo verso una comunicazione globale più inclusiva. Il sistema intende abbattere le barriere linguistiche. Inoltre, punta a favorire la comprensione tra persone di diverse culture. Grazie alla capacità di tradurre più lingue agli utenti possono accedere a informazioni e conoscenze in modo equo ed inclusivo. Google continua a investire nella ricerca e nello sviluppo del suo modello di intelligenza artificiale per garantire che il suo servizio di traduzione rimanga all’avanguardia. Oltre che in grado di soddisfare le crescenti esigenze di una società globalizzata.