C’era una volta il desiderio di raggiungere un sogno lontano di un’Italia più green in cui le strade erano popolate da auto elettriche e le emissioni erano quasi del tutto azzerate. Purtroppo, al momento, quel che era un reale obiettivo appare come questo: una mera favola. I dati elaborati sulla mobilità dal comitato scientifico di ECO confermano che la transizione ecologica tanto desiderata ad ora è solo un miraggio. Le statiche, infatti, riguardanti il 2022 mostrano che l’85,8% delle auto circolanti nel nostro Paese è alimentato a benzina o diesel. I numeri dello scorso anno avranno di certo subito un cambiamento positivo, ma non così grande quanto servirebbe. Gli italiani sono ancora legati al concetto di auto classica e quelle elettriche portano troppi dubbi sulla mobilità sostenibile.
Mobilità elettrica e transizione VS gas serra
Il settore del trasporto merci è quasi interamente dominato dal diesel. Il 98,3% dei veicoli commerciali è infatti alimentato a gasolio. Questa dipendenza dai combustibili fossili anche nella mobilità pubblica va a contribuire inevitabilmente sulla produzione di gas serra, che negli ultimi trent’anni sono aumentati del 7,4%. A quello merci si aggiunge anche il trasporto marittimo e l’aviazione che danno il loro “contributo” con il 5,3% ed il 2,3% delle emissioni totali.
Il comitato scientifico di ECO ha mostrato una grande preoccupazione per i dati raccolti. L’urgenza di invertire la tendenza con miglioramenti nella mobilità attraverso implementazioni dell’intermodalità, della sostenibilità e dell’efficienza nel settore dei trasporti diviene sempre più impellente. La diffusione delle auto elettriche e ibride, comprese le plug-in, deve necessariamente accelerare se si vuole raggiungere davvero l’agognata transizione. Per Roberto Pella, vicepresidente vicario dell’Anci, sia la mobilità sostenibile che e la ciclabilità sono infatti uno dei fattori più importanti per rendere l’Italia ecosostenibile e cambiare le realtà delle diverse città. Pella ha anche aggiunto che a suo parere le reti e i servizi dovranno continuare a raggiungere livelli di efficienza d’uso sempre più elevati. Una città intelligente può infatti contribuire significativamente alla riduzione delle emissioni e alla tutela dell’ambiente.