YouTube sta avviando trattative con le principali major discografiche per esplorare l’uso dell’intelligenza artificiale (AI) nella creazione musicale. L’obiettivo è stabilire un accordo di licenza che consenta alla piattaforma di generare brani utilizzando i vasti archivi di contenuti originali delle etichette discografiche, secondo quanto riportato dal Financial Times.
Questa iniziativa, sebbene ambiziosa, non sorprende considerando i rapidi sviluppi dell’AI generativa e le crescenti controversie legali relative ai diritti d’autore. La notizia arriva poco dopo che Sony, Universal e Warner hanno citato in giudizio le startup Udio e Suno per presunta violazione di copyright, accusate di utilizzare contenuti protetti per addestrare i loro modelli di generazione musicale.
Attualmente, YouTube sta dialogando proprio con queste tre major per cercare di posizionarsi competitivamente nel settore dell’AI musicale, in contrasto con altri giganti tecnologici come OpenAI e Meta. La piattaforma di streaming di Google ha già testato alcune funzionalità, come Dream Track , che crea colonne sonore per gli Shorts, e ha collaborato con Universal per lanciare un incubatore dedicato alla musica generata dall’AI. I dettagli su ulteriori sviluppi rimangono scarsi.
Nel frattempo, Google ha annunciato pubblicamente una serie di principi etici per la musica generata dall’AI, sottolineando l’importanza di rispettare i diritti dei titolari e degli artisti. Nonostante ciò, la reazione della comunità musicale è stata fortemente critica. Più di 200 artisti, tra cui Billie Eilish e Stevie Wonder, hanno firmato una lettera esprimendo preoccupazione riguardo all’uso delle loro opere per l’addestramento dell’AI senza adeguato compenso. Questi artisti vedono la crescente capacità delle AI di replicare e generare musica come una minaccia alla creatività umana e ai diritti degli autori. In questo contesto, resta da vedere come si evolveranno le negoziazioni e se YouTube riuscirà a trovare un equilibrio tra innovazione tecnologica e rispetto per i diritti degli artisti.