La lunga vita della ISS sta per giungere al termine, verrà fatta schiantare in sicurezza sulla Terra da una collaborazione tra NASA e SpaceX.

La realizzazione della Stazione Spaziale Internazionale (ISS) rappresenta una delle imprese ingegneristiche più straordinarie del XX secolo, un simbolo della cooperazione internazionale che ha visto il superamento delle tensioni della Guerra Fredda tra Stati Uniti e Russia. Lanciata nel novembre del 1998, la ISS ha servito come un avanzato laboratorio scientifico orbitante e avamposto umano nello spazio, situata a circa 408 km di altezza nella bassa orbita terrestre.

 

La dismissione della ISS

Ma dopo 26 anni di attività, la ISS comincia a mostrare i segni dell’usura. Le sue strutture accusano vari problemi, come piccole perdite di ossigeno che gli astronauti devono gestire quotidianamente. Inoltre, molte delle attrezzature a bordo sono ormai obsolete o in fase di dismissione, e le future missioni potrebbero avere difficoltà a riparare i danni accumulati.

Nonostante gli sforzi delle agenzie spaziali coinvolte—che hanno inviato numerosi strumenti e materiali per mantenere operativa la stazione—la situazione economica e le difficoltà di gestione stanno diventando insostenibili. La NASA sta quindi progettando un piano per il futuro della ISS, considerando un rientro controllato e sicuro sulla Terra.

In collaborazione con SpaceX, l’agenzia spaziale statunitense intende sviluppare un veicolo di deorbitazione, chiamato Deorbit Vehicle, per guidare la ISS verso un’inevitabile discesa. Il piano prevede di far schiantare la stazione nel Punto Nemo, la zona più remota dell’Oceano Pacifico, nota anche come il “Cimitero dei telescopi spaziali“. Questa scelta garantirebbe un rientro sicuro, evitando rischi per le aree abitate.

Ken Bowersox, amministratore associato della NASA, ha sottolineato che l’uso di un veicolo di deorbitazione americano aiuterà a gestire il ritorno della ISS in sicurezza e sostiene anche i piani per future missioni spaziali commerciali. “Il laboratorio orbitale rimane un modello per la scienza e le partnership spaziali”, ha dichiarato Bowersox.

 

L’importanza della sicurezza

Nonostante le dichiarazioni ottimistiche, la ISS dovrebbe continuare a orbitare fino al 2031, con la possibilità di estendere la sua operatività fino al 2035, per supportare missioni verso la Luna e Marte. Tuttavia, il costo di una dismissione sicura è elevato, ma necessario, considerando le dimensioni della stazione e i rischi di un eventuale rientro incontrollato.

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