Durante un’intervista con Kallaway, il CEO di Meta, Mark Zuckerberg, ha messo in discussione le grandi aspettative e le promesse di alcune aziende nel campo dell’Intelligenza Artificiale (IA). Secondo Zuckerberg, c’è un’idea sbagliata e quasi mitica riguardo all’IA, sia tra il pubblico che tra i giganti tecnologici che sviluppano queste tecnologie. Per lui, l’IA non è la panacea universale che alcuni sembrano dipingere.
Zuckerberg e il suo pensiero controcorrente
“Non penso che noi, o gli altri sviluppatori di IA, stiamo cercando di creare Dio,” ha detto Zuckerberg. “L’idea di avere una ‘vera IA universale‘ mi sembra davvero esagerata.” Il CEO di Meta ha messo in dubbio la possibilità di un’intelligenza artificiale che risolva tutti i problemi e soddisfi tutte le esigenze, sottolineando che non esiste un’unica applicazione che tutti usano sui loro telefoni e che non c’è un’unica azienda che soddisfi tutte le nostre esigenze quotidiane.
Questa visione di Zuckerberg è molto diversa da quella di altre aziende nel settore, che sembrano promettere IA come se fosse una sorta di santo graal tecnologico. Invece di concentrarsi su un’unica soluzione magica, Zuckerberg ritiene che il futuro dell’IA dovrà essere basato su una varietà di soluzioni e servizi diversi, piuttosto che su una singola IA onnipotente.
Zuckerberg ha parlato anche del futuro della tecnologia mobile, suggerendo che gli smartphone potrebbero diventare meno centrali nei prossimi anni a favore degli smartglass. Non significa che gli smartphone spariranno del tutto, ma potrebbero perdere importanza rispetto ad oggi. “Tra dieci anni avremo ancora gli smartphone, ma li useremo molto meno,” ha spiegato Zuckerberg, indicando un possibile cambiamento nel modo in cui interagiamo con la tecnologia.
Una strategia a lungo termine
Infine, il CEO di Meta ha chiarito che l’azienda non prevede di fare profitti immediati dall’uso dell’IA. Al contrario, Zuckerberg si aspetta un lungo percorso di sviluppo e integrazione. Questo approccio più riflessivo dimostra che Meta non è interessata alla corsa al risultato immediato, ma preferisce una strategia più ponderata e a lungo termine.