Vulcani al giorno d’oggi vengono costantemente monitorati e studiati da tutti gli scienziati per comprendere le loro caratteristiche. O anche qualche segnale d’allarme che potrebbe risultare utile nel caso di un eventuale eruzione.
Ad oggi, essi sono molti, ma la vera domanda che si pongono molte persone è ma quanti di questi sono presenti nel mondo e quanti possono definirsi pericolosi?.
Vulcani, quanti sono?
Anche se elementi davvero molto affascinanti nel mondo della natura, i vulcani anche oggi possono essere dei seri pericoli per quanto riguarda la nostra sopravvivenza. Abbiamo diversi esempi storici che hanno fatto capire a pieno l’entità pericolosa di questi elementi come ad esempio Pompei ed Ercolano. Ma esse non sono gli unici, infatti sono molte le città sommerse e distrutte dalla lava nei vari secoli.
Per prevenire questi eventi e caratterizzare particolarmente al meglio lo studio da parte degli studiosi di queste strutture, i vulcanologi li distinguono in due sottocategorie ovvero: attivi ed estinti.
Per quanto riguarda il gruppo dei vulcani attivi in esso sono presenti tutti i tipi di vulcani che presentano segni di attività sismica e magmatica. Mentre nei vulcani estinti sono presenti tutti quegli esemplari che non fanno un eruzione da oltre 10.000 anni fa e che non presentano attività sismiche.
Secondo alcuni studi dei vulcanologi, adesso esistono 1.500 vulcani attivi nelle terre emerse. Escludendo in questo numero zone termali e regioni vulcaniche secondarie come ad esempio le Maccalube di Aragona in Sicilia. Molti di più sono gli esemplari sottomarini delle dorsali oceaniche. Che portano numeri davvero enormi con una somma di circa di un milione di esemplari attivi nel mondo.
Invece parlando di pericolosità, i vulcani che sono emersi e che si possono trovare vicino a intere comunità umane, possono causare a prescindere dallo sviluppo del paese molti danni. Soprattutto quando essi sono i protagonisti di eruzioni considerate massive.