La Commissione Europea non sembra convinta dei nuovi accordi stipulati tra i vari colossi tech e le aziende di intelligenza artificiale.

Le recenti alleanze tra i colossi tecnologici e le aziende di intelligenza artificiale stanno facendo molto parlare di sé a Bruxelles. In particolare, l’attenzione è rivolta agli accordi tra OpenAI e Microsoft e tra Google e Samsung. Margrethe Vestager, commissaria europea alla concorrenza, ha sollevato dubbi sulla possibile concorrenza sleale derivante da questi accordi. Per far luce sulla questione, ha deciso di raccogliere pareri da esperti e terze parti per ottenere una visione più chiara della situazione.

 

Gli accordi che non convincono l’Europa

Non è la prima volta che la Commissione Europea si occupa di questi temi. Già a marzo scorso, aveva inviato questionari alle principali aziende tecnologiche – Meta, Google, Microsoft, OpenAI e ByteDance, che gestisce TikTok – per indagare l’uso dell’intelligenza artificiale nei loro prodotti. L’attenzione era rivolta specificamente all’accordo tra Microsoft e OpenAI, e ora Vestager ha fatto sapere che, dopo aver esaminato le risposte, è arrivato il momento di chiedere ulteriori chiarimenti. L’obiettivo è capire se l’accordo esclusivo possa limitare la concorrenza nel mercato.

Ma le indagini non si fermano qui. Vestager sta anche monitorando l’accordo tra Samsung e Google, che prevede l’integrazione del modello di intelligenza artificiale Gemini Nano sui dispositivi Galaxy di Samsung. Questo accordo potrebbe avere implicazioni significative per il mercato e, quindi, è sotto l’occhio attento delle autorità europee.

Inoltre, l’attenzione si concentra anche sulle acquisizioni mirate a ottenere talenti piuttosto che beni materiali. Un esempio è l’acquisizione di Inflection da parte di Microsoft per 650 milioni di dollari. Queste “acqui-hire” potrebbero influenzare il mercato in modi che vanno oltre la semplice acquisizione di nuovi prodotti.

 

Per un mercato equo e competitivo

Attualmente, non siamo ancora in una fase di indagine formale. La Commissione Europea sta ancora raccogliendo informazioni e le prossime mosse dipenderanno dai risultati di queste consultazioni. Le aziende coinvolte hanno dichiarato la loro disponibilità a collaborare e a rispondere a tutte le richieste della Commissione. L’obiettivo è garantire che il mercato rimanga competitivo e giusto, evitando che pratiche anticoncorrenziali possano alterare l’equilibrio del settore tecnologico e dell’intelligenza artificiale.

 

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