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Il settore del gaming sta diventando sempre più importante e le divisioni Ricerca e Sviluppo dei vari brand stanno lavorando per realizzare nuove tecnologie sempre più coinvolgenti. Il futuro sembra orientato verso la realtà virtuale e, per questo si sta pensando a strumenti dedicati. Stando alle ultime indiscrezioni emerse, Sony starebbe lavorando ad un nuovo controller pensato appositamente per la realtà virtuale.

Attualmente, i joypad sono caratterizzati da levette e pulsanti, quindi limitanti per vivere un’esperienza utente naturale e coinvolgente nei mondi virtuali. Ecco, quindi, che il colosso nipponico ha depositato un brevetto per un controller di nuova generazione completamente diverso da quello a cui siamo abituati. Stando a quanto scovato da David di @xleaks7 in collaborazione con il team di The NerdStash, l’azienda definirà nuovi canoni di esperienza utente.

La struttura del controller sarà caratterizzata da due sfere deformabili collegate da un tubo cavo. Attraverso una serie di telecamere e sensori, sarà possibile rilevare la deformazione delle sfere e trasformare questi input in comandi all’interno del mondo di gioco.

 

Sony sta lavorando per rendere la realtà virtuale sempre più immersiva attraverso un controller di nuova generazione completamente innovativo

I principali movimenti che le sfere e la barra di collegamento possono supportare sono la compressione in diverse aree, la torsione e il conseguente rilascio oltre che la velocità di deformazione. Tenendo conto di tutti queste possibilità, Sony ha indicato alcuni esempi di utilizzo dell’innovativo controller.

Quando gli utenti stringeranno le sfere, il personaggio in game potrebbe effettuare un salto mentre con una torsione farà ruotare la telecamera. La combinazione di varie azioni permetterà di effettuare movimenti più complicati.

Ricordiamo che, al momento, si tratta solo di un brevetto depositato per proteggere la proprietà intellettuale. Non è detto che un controller del genere vedrà mai la luce anche se le sfide offerte dalla realtà virtuale rende necessario ripensare ai dispositivi di input.

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