Il dibattito tra il settore agricolo e quello delle energie rinnovabili in Italia e in Europa è più attivo che mai. Molte sono le critiche rivolte ai parchi con panelli fotovoltaici perla presunta occupazione di terreno dedicato alle coltivazioni. C’è però chi ritiene tale opinione limitata e poco giustificata, soprattutto dopo le ultime scoperte scientifiche. Un recente studio, infatti, ha mostrato che la produzione di energia pulita e la coltivazione agricola possono coesistere con facilità. Entrambe possono integrarsi efficacemente, rendendo anzi il territorio ancora più produttivo e soprattutto più sostenibile.
Lo studio, prima di arrivare a tale conclusione, ha esplorato per diversi anni le tipologie di colture più adatte a crescere all’ombra dei pannelli degli impianti agrivoltaici. I ricercatori hanno utilizzato modelli statistici complessi e simulatori avanzati per analizzare tre città canadesi. Essi hanno preso come esempio London, Calgary e Winnipeg.
Canada funzionante solo con pannelli agrivoltaici?
Sulla base della quantità di raggi solare che riescono a toccare il suolo, gli studiosi hanno identificato diverse zone possibili in cui poter installare i pannelli per i sistemi agrivoltaici. I risultati della ricerca sono a dir poco sorprendenti ed indicano che oltre l’84% del fabbisogno elettrico nazionale dell’intero Canada potrebbe essere soddisfatto solo impiegando l’agrivoltaico.
I territori studiati in Canada non sono di tipo mediterraneo ed è un’aspetto importante. Perché? Considerando il nostro di clima, l’efficienza del fotovoltaico in Italia potrebbe essere ancora maggiore, soprattutto in regioni più soleggiate come Calabria, Puglia e Sicilia. Lo studio ha esaminato diverse tipologie di piante, frutti e cerali, proprio per poter tener conto di ogni possibile variabile. In tutte e tre le città canadesi, queste piante hanno mostrato un rendimento di produzione molto buono. Un altro aspetto da considerare è la differenza tra i pannelli fotovoltaici dotati di batteria di accumulo e quelli aventi un sistema di scambio. La più importante risiede nella gestione dell’energia prodotta in eccesso che potrebbe influenzare significativamente l‘efficienza complessiva dell’impianto.
Lo studio, effettuati dell’University of Western Ontario, dimostra che l’agrivoltaico è in realtà una delle soluzioni migliori per l’energia e per il territorio. La sinergia tra le coltivazioni possibili e i pannelli rappresenta con evidenza un modello per il futuro sostenibile. L’implementazione di tali sistemi, inoltre, potrebbe riuscire anche a soddisfare gran parte del fabbisogno energetico nazionale.