Il mese scorso il mercato delle auto nostrano ha avuto una crescita positiva del 15%. Come mai? Se seguite le notizie riguardanti questo settore o semplicemente avete letto qualcosa a riguardo saprete che a giugno sono stati lanciati gli incentivi per le auto elettriche e che questi sono giunti al termine in appena 9 ore. Questo ha portato ovviamente ad una crescita delle immatricolazioni delle vetture elettrificate, che rispetto allo scorso anno sono aumentate del 118%. C’è però un grosso “ma” ancora da considerare. Nonostante questo successo, le associazioni del settore sollecitano una visione di lungo termine per affrontare le incertezze future. L’esaurimento del bonus è stato positivo è vero, ma ha anche evidenziato la pochezza delle risorse. Le associazioni di settore chiedono l’intervento del Governo e la creazione di piani più dettagliati per i prossimi incentivi. La necessità di un rifinanziamento del fondo e di una strategia ben definita per i prossimi due o tre anni è urgente.
L’urgenza dello sblocco di altri incentivi il più presto possibile
La richiesta di sbloccare i 240 milioni di euro di fondi residui già stanziati per gli incentivi è fondamentale. Questi fondi, se resi disponibili, permetterebbero di soddisfare le richieste dei clienti che non sono riusciti ad accedere all’Ecobonus. A quanto ammontava il totale degli incentivi disponibili? A poco più di 200 milioni di euro per la fascia 0-20 g/Km di CO2. Troppo esiguo per rivelarsi sufficiente.
Il presidente di Federauto Massimo Artusi è uno dei primi ad aver espresso la necessità della creazione di una strategia per la transizione energetica migliore per superare tutte le incognite del mercato con incentivi più numerosi. La strategia dovrà tenere conto anche degli effetti negativi sui prezzi determinati dall’aumento dei dazi sulle auto elettriche importate dalla Cina. Fabio Pressi, presidente di Motus-E, sostiene che l’effetto degli ordini realizzati con il nuovo Ecobonus si vedrà pienamente con le consegne dei prossimi mesi. Anche con le consegne, però per il 2024 non ci si aspetta una crescita importante nelle immatricolazioni full electric rispetto al 2023. L’introduzione di nuovi modelli entry-level potrebbe sì favorire l’adozione dell’elettrico su larga scala, ma è ancora determinante una pianificazione efficace degli strumenti di incentivazione.