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Carburante: distributori di benzina dimezzati nei prossimi anni in Europa

Con il tempo le nostre auto stanno divenendo sempre più ecologiche e i governi cercano di impedire un’ulteriore evoluzione negativa del clima con l’introduzione di politiche restrittive. Tali modifiche si riversano nel settore automobilistico modificandolo anche dal punto di vista dei carburanti e della loro distribuzione. Nei Paesi Bassi, ad esempio, si cerca in ogni modo di velocizzare la transizione ponendo particolare attenzione alle auto elettriche e alle altre tecnologie sostenibili. Pare che entro i prossimi 5-10 anni gli esperti prevedano una significativa riduzione dei distributori di carburante a causa di ciò, con circa la metà degli impianti attuali destinati a chiudere.

Perché tale calo? A causa dell’adozione crescente di veicoli elettrici e della diminuzione dell’attrattività dell’investire nelle stazioni di servizio oltre che al ribasso della domanda dei carburanti tradizionali. La transizione energetica in corso, inclusa la cessazione delle vendite di auto termiche tradizionali dal 2035, contribuirà ad accelerare questa discesa inevitabile. Anche se motori a combustione alimentati con e-fuel continueranno a circolare per decenni, il numero di distributori di carburante necessari diminuirà gradualmente comunque vada.

Situazione simile anche in Italia per i distributori di carburante

In Italia, la situazione è caratterizzata da un elevato numero di distributori di carburante attivi, circa 22.600 nel 2021

. A quanto pare, dalle ricerche, ci sono circa 1.755 auto per ogni distributore di carburante, un rapporto che suggerisce una saturazione potenziale del mercato. Anche con un’adozione più lenta dei veicoli elettrici rispetto ai Paesi Bassi, il Paese si trova davanti allo stesso futuro.

L’elettrificazione dei trasporti gioca sicuramente nella realizzazione di nuovi impianti di carburante, ma è probabile che anche il mercato stesso richieda un ridimensionamento. Molti distributori potrebbero non farcela più a sostenere le spese. Quelli di piccole dimensioni sono i più a rischio poiché solitamente propongono solo carburanti e non offrono alla loro clientela altri servizi che possano portare entrate.

Il futuro dei distributori di carburante in Europa e in Italia dipende anche da altri aspetti come il modo in cui i diversi governi cambieranno le proprie politiche ambientali o anche dal progresso delle tecnologie nel settore dell’energia. I governi e gli operatori del settore dovranno collaborare per gestire questa transizione in modo efficace, assicurando nel contempo la sostenibilità economica e ambientale del settore dei trasporti.

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Pubblicato da
Rossella Vitale