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Renault: dal 2026 il prezzo delle batterie si abbasserà

La componente più importante presente all’interno delle auto elettriche è senza alcun dubbio la batteria, quest’ultima deve infatti garantire l’alimentazione sia al motore sia alla componentistica interna e ovviamente deve offrire un’autonomia in grado di soddisfare le esigenze di chi la guida, ciò ovviamente si traduce in costi di produzione non indifferenti, infatti allo stato attuale la batteria è la componente più costosa presente in un’auto elettrica moderna.

Nel momento in cui si vuole abbattere di conseguenza il prezzo delle vetture la prima componente sulla quale bisogna lavorare per farlo è proprio quest’ultima, ed è proprio quanto ha intenzione di fare Renault, quest’ultima infatti a partire dal 2026 ha deciso di introdurre una nuova tipologia di batterie all’interno delle auto di piccola e media misura, parliamo delle nuove batterie al litio ferro fosfato.

 

Nuove batterie

Le batterie in questione saranno prodotte da LG Energy Solution in Polonia e da CATL in Ungheria, consentendo una riduzione dei costi pari a circa il 20%.

Occuparsi della produzione e dell’integrazione di questa nuova tipologia di batteria ci penserà la divisione Ampere dire Renault, ciò consentirà alla casa automobilistica di provvedere al proprio fabbisogno di batterie fino al 2030, le batterie faranno il loro  esordio sulla linea Alpine di Renault.

Come se non bastasse, LG sta già lavorando a una nuova tipologia di celle che integrerà in un particolare tipo di batterie definito pouch che consentirà un ulteriore abbassamento dei costi.

Si tratta insomma di un piano a lungo termine da parte di Renault che mira ad abbassare fortemente i costi di produzione per arrivare addirittura un fantomatico 40% di abbassamento dei prezzi, ciò ovviamente influirà in modo positivo sul prezzo delle sue automobili sebbene servirà a valutare il margine di guadagno che l’azienda desidererà ottenere dalle proprie vetture, restando invariato il prezzo di queste ultime si abbasserà sensibilmente.

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Pubblicato da
Eduardo Bleve