5G: in Italia le antenne non sono viste di buon occhio, parola allo Stato

Non manca troppo alla conclusione del Piano Italia 5G, quello che comprende alcune scelte definite drastiche e che il popolo fa fatica ad accettare. Il termine ultimo è stabilito per il 2026 e per arrivare a compimento c’è stato bisogno di bypassare ogni veto da parte dei sindaci in merito all’istallazione di ogni infrastruttura nelle cosiddette aree bianche.

Con l’approvazione del nuovo emendamento al decreto legge 7 maggio 2024 n.60 – c.d. Decreto Coesione, che è ufficialmente diventato legge tutto ciò è divenuto effettivo.

5G e installazione antenne: con il nuovo decreto si procede senza sosta

Il nuovo emendamento introdotto comprende l’individuazione di tutti gli interventi prioritari all’interno dei settori strategici riguardanti la politica di coesione europea. Al comma 7 specificamente si legge che:

Per raggiungere tempestivamente gli obiettivi di trasformazione digitale stabiliti dai regolamenti (UE) 2021/240 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 10 febbraio 2021, e (UE) 2021/241 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 12 febbraio 2021, fino al 31 dicembre 2026, gli interventi del Piano “Italia 5G” per la creazione di nuove infrastrutture di rete che offrono servizi radiomobili con una velocità di almeno 150 Mbit/s in download e 30 Mbit/s in upload, possono derogare ai regolamenti comunali previsti all’articolo 8, comma 6, della legge 22 febbraio 2001, n. 36. La localizzazione degli impianti nelle aree bianche interessate sarà determinata in base alla posizione dei pixel sul territorio nazionale indicata nel bando di gara“.

Il nuovo emendamento fa dunque riferimento ad una deroga per i regolamenti comunali che erano stati disciplinati già dall’articolo 8 comma 6 della legge del 22 febbraio 2001 n.36. Questa vedeva i comuni pronti ad assicurare il corretto insediamento urbanistico e territoriale degli impianti minimizzando ogni esposizione del popolo ai campi elettromagnetici.

L’ultima parola dunque spetterà allo Stato, che potrà superare il suddetto regolamento comunale e dunque imporre l’istallazione di determinate antenne 5G anche nelle aree bianche. È questo l’unico modo per procedere verso il progresso, anche se la pioggia di critiche era dietro l’angolo.

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