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Nucleare: il 75% degli italiani è contrario secondo il sondaggio

La proposta del nucleare porta il popolo italiano verso una profonda spaccatura. Dopo che sono stati confermati ufficialmente gli obiettivi prefissati, e poi raggiunti, nella prima proposta del PNIEC di giugno 2023 con 131 GW provenienti da fonti rinnovabili fino al 2030, è stata condotta una nuova indagine che ha portato risultati chiari. Proprio in merito al nucleare, l’indagine ha fatto venir fuori che il 75% delle persone intervistate da Legambiente-Ipsos non pensa che questa sia una soluzione utile.

Gli italiani infatti pensano che il nucleare sia troppo pericoloso, con il solo 25% che è a favore. Per coloro che non sapessero cosa include l’ultima versione del PNIEC (Piano Nazionale Integrato Energia e Clima), si tratta di uno sguardo verso il futuro energetico mediante un nuovo piano che vuole ridurre le emissioni di CO2 delle industrie ma anche degli edifici, il tutto puntando sulle energie rinnovabili entro il termine del 2030.

Il nucleare fa paura agli italiani, il 75% non è favorevole

La situazione per quanto riguarda il nucleare in Italia sta diventando sempre più concitata anche alla luce dell’ultima indagine condotta.

Queste le dichiarazioni da parte del Ministro Gilberto Pichetto:

Oggi, il nostro Paese dispone di un piano programmatico che, con grande pragmatismo, delinea il percorso energetico e climatico futuro, superando gli approcci idealistici del passato. Questo Piano, elaborato in collaborazione con i protagonisti della transizione, non nasconde le sfide ancora da affrontare per colmare alcuni gap, ma si focalizza sulle grandi opportunità derivanti dallo sviluppo di tutte le fonti energetiche, senza esclusioni. In particolare, menziono lo scenario relativo all’energia nucleare, sia per quanto riguarda la fissione a medio termine (a partire dal 2035) sia la fusione (prevista per circa il 2050), che ci permette di guardare con fiducia a un futuro possibile. Desidero ringraziare le strutture del Ministero, tutti i dicasteri e le società che hanno contribuito a questo importante lavoro“.

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Pubblicato da
Felice Galluccio