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Thunderbolt 5: primo cavo certificato disponibile però c’è un ma

La nota azienda Cable Matters ha lanciato ufficialmente sul mercato il primo cavo con certificazione ufficiale Thunderbolt 5, Quest’ultimo sarà disponibile in tre varianti da poco più di 30 cm, a poco più di 1 m di lunghezza.

Nello specifico il cavo supporta connessioni a 80 Gbps in trasmissione e ricezione grazie alla nuova interfaccia di signaling PAM-3, garantendo al contempo fino a 240 W di alimentazione, non è tutto, le trasmissioni in entrata ed in uscita sono scalabili, infatti si può ridurre la ricezione a 40 Gbps la ricezione dati per spingere la trasmissione fino a 120 Gbps, il cavo consente anche la connessione DisplayPort fino a tre monitor 4K a 144 Hz.

 

Solo un PC lo supporta

L’unico reale problema in questo momento è che A supportare tale standard esiste un solo pc al mondo, si tratta Razer 18 in edizione Mercury che, Vanta una scheda grafica RTX 4090 e un display 4K da 200hz, caratteristiche che portano il suo prezzo di vendita a ben 4500 $, come se non bastasse per utilizzare tale porta e ovviamente necessario possederne due modelli.

Si tratta di un problema paradossale che però Intel aveva preannunciato dal momento che secondo l’azienda tale connessione sarebbe stata inizialmente disponibile solo sui sistemi di fascia alta, e la realtà dei fatti effettivamente conferma questa previsione, come se non bastasse l’azienda prevede che molte configurazioni continueranno a mantenere la porta Thunderbolt 4 senza implementare quella di nuova generazione, dal momento che probabilmente quest’ultima non sarà necessaria e basteranno le prestazioni offerte dallo standard precedente.

Per quanto riguarda il nuovo cavo entrato in commercio, quest’ultimo nelle varianti da 30 cm costa 23 $ in quella da 50 cm costa 27 $ e nella versione da 1 m arriva a costare 33 dollari.

Si tratta dunque di uno standard decisamente futuristico al quale però il mercato non è ancora pronto, dovremmo attendere probabilmente i prossimi mesi per vedere l’arrivo di nuovi dispositivi in grado di supportare nativamente questa connessione.

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Pubblicato da
Eduardo Bleve