La legge sarda che prevede un blocco di 18 mesi per i lavori delle installazioni di Energie Rinnovabili (FER), in particolare per lo sviluppo di parchi eolici onshore, è entrata ufficialmente in vigore il 4 luglio, scatenando una reazione immediata da parte delle associazioni ambientaliste e sollevando dubbi di incostituzionalità. Questa norma, approvata dalla giunta della Presidente Alessandra Todde, ha attirato critiche da Legambiente e ha destato preoccupazione nel Ministro dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, Gilberto Pichetto Frattin.
La tutela del patrimonio sardo a discapito dell’energia rinnovabile
La Sardegna, una delle Regioni a statuto autonomo d’Italia insieme a Sicilia, Friuli Venezia Giulia, Trentino-Alto Adige e Valle d’Aosta, ha sempre avuto una forte inclinazione verso la protezione del proprio patrimonio naturale e storico, che costituisce una parte fondamentale della sua attrattiva turistica. La nuova legge è stata giustificata dalla giunta come una misura per difendere la terra e la storia sarda dall’“assalto” delle aziende, anche straniere, che intendono installare pale eoliche.
La testata L’Unione Sarda ha sollevato dubbi sull’efficacia della norma, sostenendo che, lungi dal bloccare i progetti, essa potrebbe solo concedere più tempo alle aziende per perfezionare le loro istanze e ottenere i permessi necessari. Il giornale ha evidenziato una contraddizione fondamentale nella legge: quella di imporre un divieto su progetti già autorizzati.
La Presidente Todde aveva dichiarato subito dopo l’approvazione che la moratoria rappresentava l’inizio di un percorso, ma le critiche si sono focalizzate sul fatto che se l’intento fosse stato realmente quello di bloccare i progetti, sarebbe stato più efficace negare le autorizzazioni piuttosto che sospenderle dopo il loro rilascio.
Una strana contraddizione da valutare
Anche il fronte pro-eolico si è opposto con forza alla legge. Legambiente aveva già suggerito alla Regione di considerare l’eolico offshore come una soluzione valida per combinare la produzione di energia rinnovabile con la tutela del paesaggio. Inoltre, il Ministro Pichetto Frattin, intervenendo al Forum “In Masseria” a Manduria, ha espresso scetticismo riguardo alla moratoria, definendola potenzialmente incostituzionale e promettendo una valutazione approfondita da parte del governo. Se la legge risultasse oltre i poteri della Regione, potrebbe essere impugnata davanti alla Corte costituzionale.