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Vendite Fiat in picchiata: il confronto tra 2014 e 2024

Nel giugno del 2014, Fiat registrava la vendita di 160.996 auto, conquistando una quota di mercato del 21,27%. Tuttavia, dieci anni dopo, i dati ufficiali UNRAE evidenziano un cambiamento drammatico: a giugno 2024, il marchio torinese ha venduto solo 95.602 auto, subendo un calo di oltre 65.000 unità rispetto al 2014. La quota di mercato di Fiat è scesa drasticamente al 10,79%, quasi dimezzandosi rispetto al passato.

 

Il declino dei marchi FIAT

Questa flessione non sorprende, considerando le trasformazioni profonde avvenute nel mercato automobilistico negli ultimi dieci anni. L’emergere dei veicoli elettrici, sebbene ancora marginale, e l’aumento della concorrenza hanno contribuito a mutare il panorama. Fiat ha dovuto affrontare numerose sfide, tra cui il ritiro di modelli storici come la Punto, la quale non è stata adeguatamente sostituita, aggravando la situazione.

Se confrontiamo i dati odierni con quelli del 2007, il declino appare ancora più accentuato. Allora, Fiat aveva raggiunto un picco di vendite con 343.078 auto, un traguardo che ora sembra lontano anni luce. Anche i marchi del gruppo Fiat, Lancia

e Alfa Romeo, hanno registrato una sorte simile. Nel 2014, Lancia, operante sotto il marchio Chrysler, immatricolava 30.331 auto con una quota di mercato del 4,01%. A metà del 2024, le vendite sono scese a 24.691 unità, con una quota del 2,79%, limitata principalmente alla Lancia Ypsilon. Nel 2007, le vendite erano state di 61.625 unità, evidenziando una marcata perdita di rilevanza.

Anche Alfa Romeo ha visto una riduzione significativa. Nel 2014, il marchio aveva registrato 16.317 immatricolazioni e una quota del 2,16%. A giugno 2024, le vendite sono calate a 12.178 unità, con una quota dell’1,37%. Nel 2007, Alfa Romeo aveva venduto 43.644 auto, segnando una differenza netta rispetto ai risultati attuali.

 

Il nuovo mondo automobilistico

Il panorama odierno dell’industria automobilistica italiana riflette le sfide che il settore sta affrontando, evidenziando la necessità di un rinnovamento nelle offerte e nelle strategie per competere in un mercato sempre più dinamico e competitivo.

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Pubblicato da
Margherita Zichella