Il proprietario di una BMW X5 del 2013, Godwin Boateng, ha recentemente vinto una causa contro la casa automobilistica tedesca, ottenendo un risarcimento di 1,9 milioni di dollari. Boateng aveva sostenuto che la portiera del suo SUV fosse difettosa, causando un incidente in cui aveva perso la punta del pollice.
L’incidente di Boateng con la sua portiera BMW
Nel 2015, Boateng ha raccontato che stava appoggiando la mano destra sul montante della portiera del conducente quando questa, aperta di circa 30 centimetri, si è improvvisamente chiusa con una forza tale da recidergli il pollice. Nonostante un intervento chirurgico, il dito non è stato riattaccato. Successivamente, Boateng ha intentato una causa contro BMW, chiedendo un risarcimento di 3 milioni di dollari, sostenendo che la lesione gli avrebbe fatto perdere 250.000 dollari di reddito annuo in quanto ingegnere informatico.
BMW ha ispezionato l’auto e ha concluso che le portiere a chiusura ammortizzata non presentavano difetti, sottolineando che il manuale del proprietario includeva avvertenze specifiche. L’azienda ha affermato che “il ricorrente sa fin dall’infanzia che non bisogna mettere una parte del corpo tra una porta e il suo telaio mentre si sta chiudendo”.
Il caso è giunto in tribunale, e a giugno una giuria ha dato ragione a Boateng, stabilendo un risarcimento di 1,9 milioni di dollari. Sebbene BMW non sia stata giudicata colpevole di aver prodotto portiere difettose, la giuria ha stabilito che l’azienda era responsabile al 100% della lesione di Boateng. Questo caso è stato eccezionale anche se non il più costoso: Mitsubishi, ad esempio, è stata condannata a pagare oltre un miliardo di dollari per un incidente del 1997 con una Mitsubishi 3000GT, in cui le cinture di sicurezza avrebbero fallito durante un ribaltamento, causando gravi lesioni all’automobilista. La sentenza è stata emessa a Filadelfia il 6 maggio 2024, anche se Mitsubishi ha annunciato l’intenzione di fare ricorso.
Boateng ha affermato che le porte a chiusura ammortizzata della BMW sono pericolose poiché, a differenza dei finestrini, non utilizzano sensori per rilevare oggetti tra la porta e il telaio. Ha inoltre sostenuto che BMW fosse a conoscenza dei potenziali problemi di sicurezza delle sue portiere almeno dal 2002.
Più tecnologia ma meno sicurezza?
Questo caso solleva importanti questioni sulla sicurezza dei veicoli moderni, soprattutto con l’incremento delle tecnologie automatiche. Le automobili diventano sempre più sofisticate, ma questo caso evidenzia come la sicurezza debba rimanere una priorità assoluta per i produttori. La decisione della giuria potrebbe spingere le case automobilistiche a rivedere i loro sistemi di sicurezza per prevenire incidenti simili in futuro.