L'intelligenza artificiale ha bisogno di un dispositivo di supporto? Con la diffusione dell’intelligenza artificiale stanno sorgendo numerosi dibattiti riguardo il suo utilizzo nel mondo della tecnologia. In particolare, in molti si chiedono se l’AI abbia davvero bisogno della produzione di un specifico hardware oppure se bastino applicazioni o determinati servizi software. Il punto di partenza di tali dubbi sono dispositivi come Rabbit R1. A tal proposito, gli interventi dell’azienda madre hanno evidenziato come tali sistemi possono funzionare solo con il giusto supporto e dunque non si tratta di semplici applicazioni. Precisazioni di tal tipo però non hanno placato le discussioni diffusesi sulla rete.

Intelligenza artificiale e il supporto hardware

Proprio a proposito del dispositivo Rabbit R1 sono tante le discussioni che lo vedono protagonista. Anche se in un primo momento aveva attirato l’attenzione di molti, con il tempo sono emerse diverse “problematiche”. Tra quest’ultime spiccano alcune critiche riguardo a possibili problemi relativi alla sicurezza.

Inoltre, sono stati evidenziati diversi intoppi che rendono l’uso del dispositivo complesso. Ad esempio, le foto non vengono visualizzate sul dispositivo stesso, ma caricate su un server esterno. Per accedere a quest’ultimo è dunque necessario un altro dispositivo. Analizzando quanto detto, in molti ritengono l’hardware superfluo. Tali considerazioni credono che l’AI possa essere sfruttata su diversi dispositivi senza la necessità di sistemi appositi. A tal proposito, l’intelligenza artificiale sta dimostrando di riuscire ad integrarsi su svariati dispositivi senza intoppi. Il tutto non necessitando di un hardware separato.

Tale scenario è reso evidente dall’integrazione di Google Gemini ed altri chatbot sui più recenti smartphone. Considerando ciò il vero punto di discussione riguarda la possibilità degli attuali dispositivi mobili di integrare tutte le funzioni previste dai nuovi hardware dedicati. Per il momento, il dibattito rimane acceso. Solo il tempo potrà rivelare se è possibile un’integrazione totale sui recenti smartphone o se sarà effettivamente necessario subentrare con dispositivi appositi per diffondere le funzioni dedicate all’intelligenza artificiale.

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