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Videogiochi e schizofrenia: il potere terapeutico di Super Mario

Un recente studio sta scuotendo il mondo della terapia cognitiva, suggerendo che il noto videogioco Super Mario potrebbe avere effetti inaspettatamente positivi nel trattamento della schizofrenia. La ricerca, condotta su 95 pazienti, ha prodotto risultati che potrebbero cambiare il nostro approccio alla terapia per questo complesso disturbo.

 

Usi alternativi terapeutici di Super Mario

Il progetto, che si è svolto nell’arco di due mesi, ha diviso i partecipanti in tre gruppi distinti. Due di questi gruppi hanno avuto il compito di giocare ogni giorno a Super Mario su console portatili Nintendo DS. Un gruppo ha utilizzato la versione 3D del gioco, mentre l’altro ha giocato alla versione 2D. Il terzo gruppo, invece, ha dedicato il proprio tempo alla lettura di e-book scelti appositamente per il confronto. L’idea alla base era di verificare se il gioco potesse avere effetti diversi rispetto a un’attività intellettuale più tradizionale.

Per valutare i risultati, i ricercatori hanno sottoposto i partecipanti a una serie di test cognitivi e clinici, oltre a monitorare le loro attività cerebrali con risonanze magnetiche funzionali (fMRI). E i risultati sono stati davvero interessanti. I gruppi che hanno giocato a Super Mario hanno mostrato miglioramenti notevoli nella capacità di concentrazione

. Questo cambiamento positivo era legato a una maggiore connessione tra l’ippocampo, la parte del cervello che gestisce la memoria, e la corteccia prefrontale, che è essenziale per le funzioni esecutive come pianificazione e controllo degli impulsi.

Ma non finisce qui. I risultati dello studio hanno anche rivelato che i pazienti schizofrenici che hanno giocato a Super Mario hanno mostrato una riduzione dei sintomi negativi del disturbo, come la mancanza di motivazione e la difficoltà a provare piacere nelle attività quotidiane. Questo è particolarmente significativo, poiché questi sintomi spesso sono tra i più difficili da trattare.

 

I videogiochi e la loro funzione alternativa

Queste scoperte aprono nuovi orizzonti per l’uso dei videogiochi nella terapia per malattie mentali complesse. L’idea che un gioco come Super Mario possa avere un impatto positivo su una condizione grave come la schizofrenia è davvero affascinante. Potrebbe essere il momento di considerare i videogiochi non solo come un passatempo, ma come strumenti terapeutici validi. In un’epoca in cui l’industria della salute mentale è sempre alla ricerca di metodi innovativi, questo studio offre una nuova e stimolante prospettiva su come la tecnologia e il gioco possano integrarsi nella cura.

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Pubblicato da
Margherita Zichella