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Stellantis: crollo impressionante della produzione in Italia

A quanto pare la crisi del settore automotive sembra proprio non risparmiare nessuno, anche una realtà consolidata come quella costituita da Stellantis, il noto gruppo infatti vanta una forte presenza in Italia solo che a quanto pare negli ultimi tempi il tasso produttivo di automobili non è quello auspicato, si infatti registrato una contrazione nella produttività a dir poco preoccupante che non è passata inosservata.

 

Crisi generalizzata

I numeri parlano chiaro e sono senza alcun dubbio impietosi, nei primi sei mesi del 2024, Stellantis ha prodotto in Italia il 25,2% in meno delle vetture rispetto al medesimo periodo dello scorso anno, ad avere la peggio sono gli stabilimenti di Mirafiori e Melfi che stanno letteralmente scomparendo con un calo rispettivamente del 63,4% e 57,6%disastro che coinvolge anche Cassino che segna un -38,7%, con numeri simili a quelli del lockdown e Modena, dove si sfornano le Maserati che però segna un netto -73,6%.

Il calo del solo settore auto è del 35,9% con appena 186.510 macchine uscite dagli stabilimenti, il che mostra che il tanto discusso attaccamento all’Italia professato da Stellantis non è poi così evidente, il report mostrato infatti da Fim-Cisl mostra dei dati davanti ai quali ogni parola si scioglie di netto.

Si tratta di un netto taglio nei confronti dei dibattiti avuti con il Governo Meloni che per tempo si è speso per rilanciare la produzione e raggiungere un milione di vetture all’anno, obbiettivo incredibilmente scemato nel tempo a causa di un confronto dal quale il Governo è sempre uscito con le ossa rotte.

I dati più negativi sono segnati da Mirafiori: 19.510 autovetture, il 63% in meno rispetto alle 53.330 unità rilevate nel 2023 e da Melfi: produzione passata dalle 110.820 ad appena 47.020 automobili con un arretramento del 57,6%, con dati che mostrano che probabilmente il 2024 segnerà un minimo storico di produzione che probabilmente non supererà il limite delle 500.000 vetture prodotte.

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Pubblicato da
Eduardo Bleve