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DJI Power 500: la power station compatta da 512Wh – Recensione

In una mossa inaspettata, DJI ha fatto il suo ingresso nel settore delle stazioni di ricarica portatili. L’azienda ha recentemente lanciato la DJI Power 500, un dispositivo compatto e leggero progettato per alimentare non solo la sua popolare linea di droni, ma anche una vasta gamma di altri dispositivi elettronici.

Questa svolta strategica segna un’espansione significativa per DJI, finora leader indiscusso nel mercato dei droni. La Power 500 si presenta come una soluzione versatile, dotata di numerose porte e prese, pensata per soddisfare le esigenze degli utenti più esigenti in movimento.

La domanda che sorge spontanea è: riuscirà DJI a replicare il suo successo nel campo dei droni anche in questo nuovo settore? Per rispondere, abbiamo messo alla prova la Power 500, confrontandola con le migliori stazioni di ricarica portatili attualmente disponibili sul mercato.

Unboxing

Il cuore del dispositivo si rivela non appena lo si estrae dalla sua confezione essenziale. L’unità nera, di dimensioni contenute, emerge protetta da schiuma isolante sia nella parte superiore che inferiore. Il DJI Power 500 colpisce per la sua linea elegante e compatta, paragonabile nelle dimensioni all’Anker PowerHouse 535, anch’esso una stazione di alimentazione da 512Wh.

Una volta rimosso l’imballaggio protettivo, il contenuto della confezione si rivela piuttosto essenziale. Tuttavia, spicca un’aggiunta particolarmente apprezzabile: un caricabatterie da veicolo per droni, pensato per l’uso in movimento.

Nel dettaglio, la confezione include:

  • 1 DJI Power 500
  • 1 guida rapida
  • 1 cavo di ricarica
  • 1 cavo da presa auto a SDC

Questa dotazione, seppur minima, offre tutto il necessario per iniziare a utilizzare immediatamente il dispositivo, con un’attenzione particolare alle esigenze dei piloti di droni grazie al cavo di ricarica specifico per l’uso in auto.

Design e Materiali

Al momento dell’apertura, il Power 500 si presenta con una carica superiore al 50%, caratteristica tipica dei dispositivi dotati di batteria LiFePO4. Il design dell’unità è piuttosto classico e potrebbe sorprendere chi si aspetta lo stile distintivo di prodotti come il DJI Mini 4 Pro o l’Air 3. DJI sembra aver optato per un’estetica più neutra, allontanandosi dalla coerenza di marca simile ad Apple che caratterizza la sua linea di droni.

Nonostante non si distingua per originalità, il Power 500 mantiene un aspetto gradevole: una scatola nera pulita, con bordi arrotondati, piedini gommati e un profilo slanciato. Le porte USB e il pulsante di accensione ovale sulla parte superiore sono a filo con la superficie, mentre le prese e gli ingressi leggermente rialzati conferiscono al dispositivo un certo senso di profondità.

Con un peso di poco più di 7 kg, l’unità è sufficientemente leggera per essere trasportata da una sola persona, facilitata dalla maniglia integrata, anche se dopo un po’ se ne avverte il peso.

Il pannello frontale ospita:

  • 2 uscite AC
  • 2 porte USB-C
  • 2 porte USB-A
  • 1 porta SDC Lite
  • 1 ingresso AC
  • Pulsante AC
  • Pulsante di accensione
  • Interruttore di ricarica rapida

Questa configurazione è in linea con le aspettative per una stazione di alimentazione portatile di queste dimensioni, con il vantaggio aggiuntivo di poter ricaricare droni con alimentazione SDC oltre ai dispositivi mobili.

Il corpo del Power 500 è realizzato in plastica dura, che conferisce una sensazione di robustezza, ma non è progettato per un uso esterno intensivo, come evidenziato dall’assenza di certificazione IP. Le guarnizioni in gomma per la porta SDC e l’ingresso AC offrono una protezione aggiuntiva, ma è consigliabile evitare l’esposizione prolungata agli agenti atmosferici per preservarne l’integrità.

Prestazioni

Prima di iniziare i test, abbiamo caricato completamente l’unità, operazione che ha richiesto circa quaranta minuti con una carica standard. Un dettaglio interessante è la presenza di un interruttore nascosto dietro la copertura dell’ingresso AC

, che permette di passare dalla carica standard di 270W a una carica rapida di 540W. Un punto a favore del Power 500 è l’utilizzo di un comune connettore IEC C13/14, evitando così il rischio di perdere costosi cavi proprietari. È inoltre possibile ricaricare il dispositivo tramite USB-C, sebbene con tempi più lunghi. Secondo le specifiche del produttore, una carica completa richiede tre ore.

L’utilizzo del DJI Power 500 risulta intuitivo grazie a un display LCD luminoso e ben leggibile. L’interfaccia è chiara, priva di dettagli superflui o icone ambigue. A sinistra viene mostrata la percentuale di carica residua, mentre sotto è presente una barra che indica il livello di batteria durante la ricarica. Eventuali messaggi di errore o spie di avvertimento appaiono sotto questa barra. Nella parte superiore dello schermo sono visibili le porte e le prese attualmente in uso, mentre a destra vengono visualizzati i valori di input e output.

DJI pubblicizza il Power 500 come un dispositivo silenzioso, con un rumore fino a soli 25 dB. Durante i nostri test, che hanno coinvolto la ricarica di un laptop Surface, un telefono Pixel e una Nintendo Switch, l’unità si è dimostrata effettivamente quasi inudibile, senza problemi di surriscaldamento. Il consumo della batteria è risultato in linea con le aspettative per una stazione di alimentazione portatile di queste dimensioni. DJI stima che l’unità manterrà oltre il 70% della capacità dopo 4000 cicli di ricarica.

Le connessioni si sono rivelate solide, con le porte USB che offrono una presa particolarmente sicura. Non abbiamo mai avuto la sensazione che i cavi potessero scollegarsi accidentalmente.

Il trasporto del dispositivo non risulta eccessivamente faticoso. Pur non essendo particolarmente leggero, per una persona di forza media è possibile trasportarlo con una sola mano senza troppe difficoltà. Abbiamo apprezzato il design della maniglia, che permette di inclinare l’unità per visualizzare lo schermo da una posizione eretta. Nonostante l’assenza di impugnature ergonomiche, la forma ovale e spessa della maniglia si adatta bene al palmo, rendendo il trasporto comodo per brevi distanze.

Conclusioni

Il DJI Power 500 si presenta come una stazione di alimentazione portatile compatta, con una capacità energetica sufficiente per accompagnare gli utenti in attività all’aperto come campeggio, escursionismo, viaggi su strada e avventure varie. Durante i nostri test, le prestazioni si sono rivelate impeccabili e il design essenziale ha guadagnato progressivamente il nostro apprezzamento. Tuttavia, è importante sottolineare che si tratta di un prodotto di nicchia.

Non possiamo consigliare incondizionatamente questa stazione di alimentazione all’utente medio. Sul mercato sono disponibili unità più economiche con specifiche simili, spesso dotate di un maggior numero di porte e prese generiche rispetto al Power 500. Ciò che distingue questo dispositivo dalla concorrenza è la sua caratteristica unica: la capacità di ricaricare i droni DJI in movimento. Per gli appassionati di fotografia aerea che cercano questa funzionalità, insieme ai vantaggi di una stazione di alimentazione altamente portatile, il DJI Power 500 rappresenta una scelta eccellente.

In definitiva, il Power 500 si rivela un prodotto di qualità che risponde efficacemente alle esigenze di un pubblico specifico. La sua utilità e il suo valore emergono soprattutto per chi utilizza frequentemente i droni DJI in contesti dove l’accesso all’energia elettrica è limitato. Per questo segmento di utenti, il DJI Power 500 potrebbe rivelarsi un compagno di viaggio indispensabile, giustificando pienamente l’investimento. Maggiori informazioni sul sito ufficiale.

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Pubblicato da
D'Orazi Dario