L’Italia sta affrontando una sfida intensa nell’ambito dell’efficienza energetica del suo vasto patrimonio immobiliare. Secondo le statistiche dell’Unione Europea, circa il 75% degli edifici italiani sono classificati come inefficienti dal punto di vista energetico. Questo dato pone il nostro paese di fronte a una pressante necessità di miglioramento. Soprattutto considerando gli obiettivi stabiliti dalla direttiva europea EPBD, nota come “Case Green“.
La situazione in Italia: il ruolo chiave delle banche e la prospettiva futura
Nel tentativo di adeguarsi a questi standard, la nazione ha già compiuto importanti passi avanti. Attualmente, circa 45.000 unità immobiliari sono state classificate come edifici a “Quasi Zero Consumo Energetico” (nZEB). Un requisito obbligatorio per le nuove costruzioni dal 2021 e per le ristrutturazioni profonde. nonostante questi progressi, resta una grande sfida riunisce a “efficientare” le circa 11 milioni di case che si trovano nelle categorie energetiche inferiori alla D. Queste necessitano infatti di interventi significativi. I quali devono essere supportati da adeguati incentivi finanziari e politiche statali mirate.
Le istituzioni finanziarie italiane stanno giocando così un ruolo fondamentale nel promuovere l’efficienza energetica attraverso l’offerta di mutui e prodotti finanziari green. Questo impegno non mira a supportare gli sforzi per raggiungere gli standard europei. Ma contribuisce anche a ridurre l’impatto ambientale del settore immobiliare. Interessante a questo proposito risulta essere la posizione di CRIF, un’azienda specializzata in analisi economiche. Secondo la quale ci sono diversi scenari possibili per il futuro dell’energia in Italia. Il più ottimistico prevede che entro il 2030 il 14% degli edifici possa raggiungere la classe energetica A. La proiezione sale poi al 37% entro il 2050.
Ad ogni modo, per raggiungere questi piani ambiziosi, è essenziale un’azione coordinata tra diversi attori. Quali governo, istituti di credito e altri protagonisti del settore. Gli incentivi governativi e l’andamento macroeconomico saranno determinanti. Non ci resta che stare a vedere come si evolverà la situazione in futuro. In ogni caso è piuttosto chiara la necessità di dover sostenere a livello finanziario progetti per la riqualificazione energetica della nostra penisola.