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Kaspersky Lab USA: nuovi licenziamenti in arrivo

Kaspersky Lab sta per smobilitare le proprie operazioni negli Stati Uniti. La causa riguarda il recente divieto imposto dall’amministrazione Biden. Quest’ultimo entrerà in vigore il prossimo 29 settembre. Tale decisione segna la fine delle attività della società russa nel mercato americano. Il sito Zero Day ha ottenuto conferma da Kaspersky Lab che i primi licenziamenti saranno formalizzati entro la fine della settimana. Sembra che circa cinquanta dipendenti saranno licenziati e riceveranno una buonuscita.

Le attività della società verranno gradualmente ridotte fino alla completa uscita dal mercato statunitense. Considerando tali decisioni non sembra più probabile l’ipotesi di un ricorso legale contro il divieto.

Kaspersky Lab chiude negli USA: ecco cosa succede adesso

Il Dipartimento del Commercio degli Stati Uniti ha deciso di bannare l’azienda. La decisione arriva dopo un’analisi approfondita. Quest’ultima ha suggerito possibili ingerenze del governo russo all’interno della società. Per prevenire la diffusione di malware attraverso il software di Kaspersky, a partire dal 29 settembre, sarà vietato acquistare o installare

software della società russa sul territorio americano. Stesso discorso vale anche per gli aggiornamenti dei software già esistenti. I rivenditori che violeranno il divieto saranno soggetti a multe e a procedimenti penali.

Non è una novità che Kaspersky Lab viene presa di mira dal governo statunitense. Nel 2017, il software della società era stato bandito da tutti gli uffici governativi. Inoltre, anche le aziende private erano state invitate a cercare soluzioni alternative. Il nuovo divieto, a differenza del precedente, non riguarda solo i sistemi governativi. Coinvolge sia il settore pubblico sia quello privato senza distinzioni.

Finora, non sono emerse prove concrete che dimostrino un legame diretto tra Kaspersky Lab e il governo russo. Tuttavia, gli Stati Uniti preferiscono agire preventivamente. Dal canto suo, Kaspersky Lab attribuisce il divieto alle tensioni geopolitiche attuali tra i Paesi occidentali e la Russia. Dunque, non contempla la presenza di un pericolo concreto rappresentato dai suoi prodotti.

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Pubblicato da
Margareth Galletta