Elon Musk è di nuovo al centro dell’occhio del ciclone e la cosa non ci sorprende poi più di tanto. Questa volta non si tratta della sua famosa azienda automobilistica, la Tesla, ma dell’annuncio del trasferimento delle sedi centrali di X e SpaceX dalla California al Texas. Questa decisione, come molti hanno subito notato, segue la firma da parte del governatore della California Gavin Newsom di una legge a sostegno degli studenti LGBTQ+. Da qui il putiferio di speculazioni e polemiche contro la decisione di Musk.
Musk, infatti, in un suo tweet ha collegato direttamente la sua decisione alla nuova legge californiana, definendola un “attacco sia alle famiglie che alle aziende”, mostrando la sua morale conservazionista e radicata nel passato, in contrasto con le sue idee così futuristiche ed avanguardistiche. La SAFETY Act, la suddetta legge, vieta agli insegnanti di informare le famiglie sui cambiamenti di identità di genere degli studenti e protegge gli insegnanti da ritorsioni per il sostegno ai diritti degli studenti transgender.
Non è la prima volta che Musk decide di spostare le sue aziende in Texas. Nel 2021, ha trasferito la sede centrale di Tesla dopo che le autorità sanitarie californiane avevano chiuso la sua fabbrica di Fremont durante la pandemia di Covid-19. Inoltre, a gennaio di quest’anno, Musk ha presentato la richiesta di spostare anche SpaceX. Le motivazioni di Musk per questi trasferimenti sono diverse ed alquanto complesse. Da un lato, c’è una chiara insoddisfazione verso le politiche californiane, che Musk ha spesso criticato pubblicamente. Dall’altro, il Texas offre un clima fiscale più favorevole e una minore regolamentazione, fattori che potrebbero sicuramente aver influenzato la sua decisione.
Il trasferimento di X e SpaceX è un duro colpo per la California, che perde così due delle sue aziende importanti oltre che innovative. Alcuni considerano la decisione di Musk un atto di coerenza con le sue idee politiche, mentre altri la criticano e la considerano una mossa egoistica.