Meta ha di nuovo problemi con l'AI e la legislazione europea, tanto che dopo un rinvio sembra aver optato per la rinuncia.

Il colosso americano Meta, proprietario di WhatsApp e Instagram, ha deciso di non introdurre modelli multimodali di intelligenza artificiale generativa nel continente europeo. La scelta è dovuta alla mancanza di chiarezza delle autorità regolatorie europee su questo specifico argomento.

 

Meta e le sue difficoltà legali

In precedenza, Meta aveva già sospeso il lancio delle sue funzionalità AI, note come Meta AI, seguendo l’esempio di Apple che, nel mese di giugno, aveva posticipato il lancio di Apple Intelligence in Europa, Italia inclusa. Secondo un rappresentante di Meta, l’azienda sta lavorando su un nuovo modello Llama multimodale capace di gestire vari input, tra cui testi, immagini, video e clip audio. Tuttavia, questo sviluppo non sarà disponibile in Europa a causa del contesto normativo incerto.

Le aziende statunitensi mostrano una certa riluttanza nell’adattarsi alle regole imposte dall’Unione Europea. Questa situazione è particolarmente influenzata dall’AI Act, un regolamento specifico che l’UE sta sviluppando per disciplinare l’uso dell’intelligenza artificiale. Per Meta, le complicazioni principali derivano dall’interpretazione del GDPR (Regolamento generale sulla protezione dei dati). Problemi simili sono stati riscontrati in altri stati membri, come l’Irlanda, dove la Data Protection Commission ha imposto a Meta di non utilizzare i dati degli utenti senza il loro esplicito consenso.

Anche in Brasile, Meta ha affrontato restrizioni simili, mentre nel Regno Unito, nonostante l’apertura al nuovo modello multimodale, alcune organizzazioni hanno chiesto l’intervento dell’Information Commissioner’s Office per evitare l’uso improprio dei dati privati degli utenti per l’addestramento dell’IA.

 

L’Europa non è per tutti

I modelli AI di Meta vengono addestrati utilizzando dati pubblici resi disponibili dagli utenti tramite social network come Facebook e Instagram. Un portavoce dell’UE, Thomas Regnier, ha dichiarato al portale Engadget che sarà responsabilità delle aziende garantire la conformità dei loro servizi alle normative europee. Ha aggiunto che l’Europa è felice di accogliere aziende innovative, purché rispettino le leggi.

Nonostante le difficoltà, Meta ha ribadito attraverso Axios l’intenzione di rilasciare Llama 3 in Europa, concentrandosi sul modello di IA dedicato alla sintesi, classificazione, analisi e traduzione di testi. Questo sottolinea l’impegno dell’azienda a mantenere una presenza significativa nel mercato europeo, adattandosi alle sue complesse normative.

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