Suzuki sta affrontando una delle sfide più importanti delle auto elettriche. Ovvero quelle del loro peso eccessivo. La casa automobilistica giapponese stima che una riduzione di circa 200kg delle vetture elettriche può essere vista come una soluzione da prendere in considerazione. In quanto ciò comporterebbe un risparmio del 20% dell’energia necessaria per la produzione e del 6% durante la guida. Questo approccio potrebbe davvero
rappresentare un passo importante verso l’efficienza energetica e la sostenibilità.
Suzuki, verso un futuro elettrificato
Il primo modello della nuova serie elettrica di Suzuki è un SUV di circa 4,30m. Il cui lancio è previsto per il prossimo anno. Questo rappresenta un’evoluzione del prototipo SuzukieVX e sarà equipaggiato con batterie al litio-ferrofosfato (LFP) fornite da BYD. Esse includeranno una versione più grande, da circa 60kWh. La quale dovrebbe garantire un’autonomia superiore ai 400km secondo il ciclo WLTP. Contemporaneamente, la SuzukiJimny, verrà ritirato dal mercato nel 2025. Ciò a causa delle nuove normative sulle emissioni. Tuttavia, per celebrare la sua carriera, la società lancerà una versione limitata chiamata Horizon.
La strategia della nota casa automobilistica per il futuro è chiaramente orientata verso l’elettrificazione. In Europa, il marchio punta a far sì che l’80% della sua gamma sia composta da veicoli elettrici a batteria entro il 2030. Questo piano ambizioso prevede l’espansione dell’offerta di auto elettriche con altri quattro modelli. Tra cui l’urban WagonR, la futura versione completamente elettrica del Jimmy. Il SUV Fronx di 4m e la prossima Baleno.
Tutti caratterizzati da dimensioni contenute per migliorarne l’efficienza. Toshihiro Suzuki, presidente del brand, ha sottolineato che l’adattamento della tecnologia elettrica a veicoli compatti rappresenta una sfida. Una situazione complessa che l’azienda sta affrontando con determinazione. La collaborazione con Toyota sarà fondamentale per raggiungere tali obiettivi. In più, la strategia di Suzuki prevede un’ attenzione particolare su veicoli ibridi. Ma soprattutto l’obiettivo di vendere questi ultimi esclusivamente in Europa entro il 2030. Segnando così una transizione rilevante verso un futuro più sostenibile.