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Il 22 luglio 2024, la Federazione Industria Musicale Italiana ha annunciato un importante traguardo nella lotta contro la pirateria musicale. Un quanto è riuscita ad ottenere la chiusura di sei siti web specializzati nello “stream ripping“. Questa pratica consiste nello scaricare contenuti protetti da copyright da piattaforme come YouTube. Il tutto senza alcuna autorizzazione. Un’ operazione che, di recente, è stata sottoposta alla vigile attenzione delle autorità competenti.

Grazie alla collaborazione tra FIMI e l’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni, questi portali sono stati bloccati. Così da impedire agli utenti di accedere e scaricare video e tracce audio illegalmente. Il comunicato ufficiale emanato a riguardo evidenzia l’importanza di questo intervento. Il quale rappresenta una vera e propria vittoria nella difesa dei diritti d’autore. Ma soprattutto nella protezione dell’industria musicale da pratiche illecite.

Stream Ripping: cos’è e quali sono le sue conseguenze?

Il fenomeno dello stream ripping è uno dei principali problemi nel campo della pirateria musicale. Questa pratica, come detto, consente di estrarre e salvare file audio da video online. Un qualcosa che ha avuto un impatto considerevolmente negativo sul mercato musicale. In Italia, l’uso di tali siti ha visto una crescita del 10% nei primi quattro mesi del 2024. Registrando circa 10 milioni di accessi illeciti. La pirateria musicale, in particolare attraverso questa tecnica, rappresenta circa il 30% del totale. Cosa che dimostra l’urgenza di attuare interventi efficaci. Enzo Mazza, CEO di FIMI, ha espresso soddisfazione per il risultato ottenuto in questi giorni. Egli ha sottolineato come la chiusura di questi siti contribuisca a garantire un ambiente più sicuro per artisti e produttori. In quanto la violazione del copyright ha conseguenze devastanti per l’intero ecosistema musicale.

Insomma la chiusura di queste piattaforme non è solo una misura repressiva, ma segna anche un’importante fase nella strategia di combattimento della pirateria. È dunque essenziale che tali iniziative continuino a essere sostenute e ampliate. Così da poter continuare a preservare la sostenibilità dell’industria musicale. Oltre che garantire che il lavoro degli artisti sia adeguatamente riconosciuto e remunerato

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