Pirateria musicale: AGCOM blocca 6 siti illegali

La questione legata alla pirateria diventa anno dopo anno sempre più complessa in quanto fioriscono sempre nuovi metodi per evitare i sistemi di controllo. I pirati del web infatti ne sanno uno più del diavolo e lo dimostrano soprattutto evitando anche le ultime piattaforme stabilite dal Governo e dell’AGCOM. Proprio l’AGCOM però ultimamente sarebbe riuscito in una vera e propria impresa.

Secondo quanto riportato infatti l’ente è stato in grado di bloccare ben sei siti web che erano specializzati nello stream ripping musicale. È stata proprio la FIMI a dare l’annuncio durante la giornata di lunedì, con un’iniziativa che è stata in grado di mettere fine ad alcuni domini. La pratica di cui questi si rendevano protagonisti consentiva la possibilità di trasformare in maniera illecita dei contenuti presenti su una piattaforma streaming come ad esempio Spotify in file che potevano essere scaricati senza problemi in MP3.

Pirateria musicale: AGCOM interviene e blocca sei siti specializzati in stream ripping

È davvero grande la crescita di questa tipologia di siti web, ai quali hanno mostrato un 10% di eccessi in più durante i primi mesi del 2024. Tutti i siti che sono stati bloccati infatti avevano una media di 3 milioni di accessi in Italia. Queste sono le dichiarazioni rilasciate dall’amministratore delegato di FIMI, Enzo Mazza:

Siamo soddisfatti dei risultati raggiunti da FPM grazie alla continua e fruttuosa collaborazione con AGCOM, consapevoli dell’effetto che avrà sulla pirateria musicale in Italia. La violazione del copyright causa danni significativi all’intero settore musicale, sia a livello nazionale che internazionale. È essenziale continuare a proteggere un ambiente sicuro per chi crea e investe nella musica“.

Durante i prossimi mesi dovrebbe esserci una stretta decisiva proprio per quanto concerne la pirateria. AGCOM sta lavorando molto duramente per mettere su una piattaforma utile nel settore audiovisivo, così da non permettere più l’evasione e soprattutto i danni sia allo Stato che alle aziende come Sky e DAZN.

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