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Google lavora alla connettività satellitare guardando ad Apple

La connettività satellitare è diventata un tema di grande interesse nel settore degli smartphone. Ancora di più dopo l’uscita degli iPhone 14 di Apple. I primi dispositivi a integrare tale tecnologia. Da quel momento, sono partiti i dibattiti su come tale innovazione potrebbe essere implementata anche su altri dispositivi. A tal proposito, si è parlato molto della possibilità che la prossima versione di Android possa includere tale funzione. In particolare, si fa riferimento ai futuri Google Pixel 9.

Con il rilascio della Beta 4 di Android15, sono emerse nuove informazioni grazie all’analisi del codice effettuata dagli esperti di Android Authority. Quest’ultimi hanno trovato delle stringhe che suggeriscono alcune novità significative riguardo alla connettività satellitare.

Google in fermento per la connessione satellitare

In particolare, sembra che l’azienda di Mountain View abbia scelto il nome “Pixel Satellite SOS” per la funzione. Inoltre, vi sono indicazioni che il servizio potrebbe essere offerto gratuitamente per i primi due anni. Seguito poi da un piano a pagamento, in modo simile a quanto proposto da Apple per i suoi iPhone.

La connettività satellitare di emergenza, attesa con Android 15, consentirebbe agli utenti di contattare i soccorsi anche in aree senza copertura di rete standard. Ciò potrebbe essere un grande vantaggio per la sicurezza. Non è ancora noto se la funzionalità sarà disponibile solo sui nuovi dispositivi Pixel 9. O se verrà estesa anche ai modelli precedenti. Anche se i dispositivi attuali potrebbero teoricamente non avere l’hardware necessario per supportare la connettività satellitare. Non è escluso che Google possa trovare soluzioni innovative per superare suddetto ostacolo.

L’integrazione della connettività satellitare nei dispositivi Android rappresenta un passo importante verso una maggiore sicurezza e connettività globale. Resta da vedere come Google gestirà la transizione dal periodo di utilizzo gratuito a quello a pagamento. Inoltre, sarà interessante anche vedere quale sarà l’accoglienza da parte degli utenti. La mossa di Apple di introdurre un servizio simile ha già posto delle basi, ma Google dovrà dimostrare la propria capacità di implementare una soluzione altrettanto efficace e accessibile.

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Pubblicato da
Margareth Galletta