Circa un paio di anni fa il governo serbo aveva revocato le concessioni per lo sviluppo del giacimento di litio da parte della multinazionale Rio Tinto, ma nonostante le controversie, il progetto Jadar
La riunione per la stipulazione dell’accordo si è tenuta a Belgrado. Questo incontro è avvenuto dopo la decisione delle autorità serbe di riattivare il progetto Jadar per l’estrazione del Litio. Alla firma dell’accordo erano presenti anche l’ambasciatore d’Italia a Belgrado Luca Gori, l’ambasciatrice tedesca Anke Konrad e l’ambasciatore degli Stati Uniti Christopher Hill, oltre ai ministri del governo serbo.
Il progetto Jadar è possibile grazie ad un investimento di 2,2 miliardi di euro e si prevede che giunga al termine fra circa 4 anni. Nonostante le numerose controversie, sia tra la popolazione che tra le associazioni ambientaliste, le cifre sembrano però essere favorevoli al progetto. La miniera, con le sue 58.000 tonnellate di litio estratte ogni anno, sarà una delle più grandi d’Europa e potrà sostenere la produzione di un milione di veicoli elettrici, soddisfacendo il 90% del fabbisogno europeo.
Questo progetto per alcuni è fondamentale per la transizione verso un mondo più verde, ma cozza di molto con tutte le tecnologie studiate sino ad ora proprio per la sostituzione stessa del litio, I timori per possibili disastri ambientali restano infatti estremamente alti. L’estrazione del litio richiede milioni di litri d’acqua che, al termine del processo, sono ricchi di metalli pesanti e residui organici. Prima di essere rilasciata nell’ambiente, quest’acqua dovrà essere trattata accuratamente, aumentando i costi del progetto.
Le preoccupazioni principali riguardano l’impatto ambientale del progetto Jadar. Gli ingenti quantitativi di acqua utilizzati per l’estrazione del litio necessitano di trattamenti specifici per evitare contaminazioni ambientali. Questi trattamenti, affidati ad aziende private, comporteranno costi aggiuntivi. Con il supporto dell’UE, la Serbia si impegna a garantire che l’estrazione del litio sia gestita in modo responsabile, minimizzando l’impatto ambientale e contribuendo alla crescita economica sostenibile della regione.