auto

L’Italia continua a espandere la sua rete di punti di ricarica per auto elettriche. Segnando così un importante passo avanti nella sostenibilità dei trasporti. Alla fine di giugno 2024, il numero totale di colonnine di ricarica pubbliche ha raggiunto quasi 57.000 unità. Registrando un incremento rilevante di circa 11.800 posti rispetto all’anno scorso. Un simile sviluppo riflette un notevole impegno verso la diffusione dei veicoli elettrici. Il quale è stato supportato dall’ultimo rapporto di Motus-E. L’espansione è stata particolarmente rapida. Con quasi 6.300 nuove installazioni dall’inizio dell’anno. Ma soprattutto con un incremento di circa 2.800punti solo nell’ultimo trimestre. In due anni, la rete è quasi raddoppiata, passando da 30.700 a quasi 57.000 colonnine di ricarica.

Zone di ricarica per auto elettriche: disparità regionale e sfide future

La distribuzione dei punti di ricarica mostra una netta prevalenza al Nord Italia, dove si trova il 58% delle colonnine. Il Centro Italia ospita il 20% e il Sud Italia, comprensive delle Isole, il 22%. Le regioni con il maggior numero di punti di ricarica sono la Lombardia, il Piemonte, il Lazio. Oltre che il Veneto e l’Emilia-Romagna. Tra le città, Roma e Milano dominano la classifica. Roma al primo posto con 4.451 punti di ricarica e Milano al secondo con un totale di 3.618.

Nel settore delle autostrade, queste colonne hanno raggiunto 963 unità. Un notevole aumento rispetto agli anni precedenti. Di questi, l’85% sono colonnine di tipo veloce e il 62% sono ad alta potenza, superiori ai 150 kW. L’ espansione della rete sta affrontando sfide importanti. In particolare per quanto riguarda i progetti previsti dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR). Entro la fine del 2025, dovranno essere installati oltre 41.000 nuovi punti di carica. Ciascuno ad alta e altissima potenza. Il tutto con una connessione e attivazione da parte dei distributori locali. Attualmente, il 17,9% dei punti già installati sono ancora in fase di collegamento. Cosa che evidenzia la necessità di accelerare le procedure autorizzative per raggiungere gli obiettivi prefissati.

Articolo precedenteiPhone 18 Pro: possibile introduzione di una versione da 2TB
Articolo successivoOpenAI a rischio perdite miliardarie: 2024 critico per la startup