Tale decisione è il risultato di un’indagine anti–dumping. Quest’ultima è stata condotta in seguito alla denuncia dei produttori di biodiesel dell’Unione Europea. I quali sostenevano che le importazioni cinesi arrivavano in Europa a prezzi artificialmente bassi. L’indagine è stata avviata alla fine dello scorso anno. È avvenuta in seguito alla denuncia dell’European Biodiesel Board (EBB).
L’Ansa ha riportato che la Commissione Europea ha stabilito tasse differenziate per vari gruppi cinesi. Il gruppo EcoCeres sarà soggetto a dazi del 12,8%, il Jiaao al 36,4%, e il Zhuoyue al 25,4%. Per gli altri produttori cinesi che hanno collaborato all’inchiesta è stato fissato un dazio del 23,7%. Mentre per quelli che non hanno collaborato i dazi sono pari al 36,4%.
Bruxelles ha sottolineato l’importanza del mercato del biodiesel per l’UE. Il suo valore annuale è stimato a 31miliardi di euro. Per l’European Biodiesel Board, le aziende cinesi hanno esportato nell’UE 1,8milioni di tonnellate di biodiesel. Dunque, rappresenta il 90% delle esportazioni totali dalla Cina. L’EBB ha affermato che l’afflusso di biodiesel cinese sta avendo un effetto devastante sulla produzione europea.
La Commissione Europea, quindi, ha deciso di agire a riguardo. Lo scopo è di proteggere l’industria del biodiesel del continente. Ciò cercando di contrastare la concorrenza sleale derivante dalle importazioni cinesi a basso costo. Tale mossa riflette lo sforzo intenso di Bruxelles di salvaguardare l’economia europea. Non solo per quanto riguarda il settore del biodiesel. L’intervento riguarda anche altre aree. Tutte considerate cruciali per la mobilità e per l’energia.