Il Governo italiano sta attivamente lavorando a una riforma del settore assicurativo, una risposta necessaria agli incessanti aumenti dei prezzi delle polizze RC Auto. Negli ultimi mesi, diverse associazioni di consumatori hanno lanciato allarmi riguardo ai rincari delle assicurazioni, che gravano sempre di più sulle tasche degli italiani.
Il Governo impone nuove regole alle assicurazioni
Con l’approvazione del disegno di legge sulla concorrenza, il Governo ha introdotto una nuova misura per incentivare la competizione nel settore, in particolare attraverso la portabilità dei dati delle scatole nere. Il Ministero delle Imprese e del Made in Italy ha spiegato che l’obiettivo è favorire la mobilità della domanda assicurativa, limitare la fidelizzazione forzata e, di conseguenza, ridurre i costi per gli utenti. Da ora in poi, le compagnie assicurative non potranno più impedire ai clienti di disinstallare i dispositivi di monitoraggio dei veicoli, senza costi aggiuntivi o penali.
In particolare, è stato stabilito un meccanismo per la portabilità dei dati registrati dalle scatole nere, consentendo agli assicurati di richiederli tramite la propria compagnia assicurativa. Questi dati comprendono informazioni come la percorrenza complessiva e il tipo di strade utilizzate nell’ultimo anno, e dovranno essere forniti in un formato leggibile da dispositivi automatici, garantendo così la continuità del servizio con la nuova compagnia.
In aggiunta, il Ministero ha annunciato l’istituzione di un sistema informativo vigilato dall’IVASS, volto a migliorare la prevenzione delle frodi nel settore assicurativo. I costi per la realizzazione e gestione di questo sistema saranno sostenuti dalle compagnie assicurative.
I rincari – apparentemente – senza fine
Tuttavia, il problema dei rincari resta attuale. Secondo un nuovo rapporto dell’Osservatorio RC Auto Facile.it, i premi medi per le assicurazioni auto in Italia sono aumentati dell’8,1% su base annua, raggiungendo i 602,37 euro. Le differenze regionali sono significative, con un incremento del 12,6% nel Lazio e dell’11,9% in Liguria. Dall’altra parte, la Basilicata si distingue come l’unica regione con un incremento marginale (+0,2%).
In termini assoluti, la Campania si conferma l’area con i premi più elevati, seguita dalla Puglia e dal Lazio. Nonostante la situazione attuale, l’Osservatorio segnala che negli ultimi mesi si è registrata una leggera inversione di tendenza, con una riduzione dei valori dell’1,7% a livello nazionale.