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Esiste uno smartphone con vista a raggi X?

CMF ha recentemente lanciato il suo primo smartphone, il Phone 1, che ha ottenuto un grande successo sul mercato. L’attenzione si è concentrata sulle specifiche tecniche interessanti per la sua fascia di prezzo, ma anche per una caratteristica della sua fotocamera molto speciale.

Un aspetto che ha suscitato molta curiosità sia tra gli esperti e non è il sensore di profondità integrato nello smartphone. Anche se non è accessibile tramite l’applicazione fotocamera preinstallata sul dispositivo, un utente ha scoperto qualcosa di sorprendente utilizzando un’applicazione di terze parti in modalità sviluppatore.

Ma come è possibile che questo smartphone possa avere la vista a raggi X?

In determinate situazioni e con colori specifici, la fotocamera è in grado di vedere attraverso gli oggetti. A dimostrarlo è stato un video sui social in cui il sensore è riuscito a catturare le componenti interne di un telecomando.

L’azienda ha spiegato questo fenomeno rispondendo prontamente tramite il co-fondatore di Nothing, Akins Evangelidis. Il co-fondatore ha spiegato che la fotocamera utilizza le foto

scattate dalle due lenti presenti nel dispositivo, attraverso un sistema di triangolazione, per generare dati sulla profondità di campo e combinare le immagini dal sensore di profondità e della fotocamera principale al fine di applicare effetti di sfocatura tramite algoritmi specifici per la modalità ritratto.

Nonostante il sensore di profondità da soli 2 megapixel sia sprovvisto di un filtro per la luce infrarossa, è in grado di rilevare la struttura interna di oggetti sottili o semi-trasparenti, specialmente quelli composti da materiali in acrilico nero. Per evitare problemi legati alla privacy, CMF ha promesso di rilasciare un aggiornamento che andrà a limitare l’accesso al sensore da parte delle app di terze parti.

Evangelidis ha rassicurato gli utenti sottolineando che l’obiettivo principale di CMF è mantenere i consumatori tranquilli e protetti da possibili vulnerabilità legate all’uso dei dati personali.

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Pubblicato da
Andreatof