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Meta supera ChatGPT con un nuovo modello avanzato

Ormai è noto che Meta sta puntando sull’intelligenza artificiale. Si tratta di un trend condiviso da molte altre aziende nel settore. A tal proposito, è arrivata una novità significativa. Riguarda l’annuncio del rilascio del più grande modello AI open source di Meta: Llama 3.1. Quest’ultimo ha già dimostrato prestazioni superiori rispetto ai modelli di OpenAI in specifici benchmark.

Infatti, il nuovo modello Llama 3.1 è capace di superare GPT-4o, oltre a Claude 3.5 Sonnet di Anthropic, in vari contesti. Meta, nei suoi documenti ufficiali, evidenzia che Llama 3.1 si distingue nell’esecuzione di codice e nella generazione di trame narrative. Mostrando una superiorità rispetto al suo competitor.

Meta AI supera ChatGPT: ecco i primi dettagli

La versione più avanzata del modello, denominata Llama 3.1 405B, è dotata di 405 miliardi di parametri. Inoltre, è presente una finestra di contesto di 128.000 token. Il modello di Meta è stato addestrato con l’impiego di oltre 16.000 GPU H100. È importante notare che anche i modelli più piccoli della serie, come Llama 3.1 8B e Llama3.1 70B, offrono efficienza

in contesti meno complessi. Come l’alimentazione di chatbot AI.

Llama 3.1 405B può essere scaricato o utilizzato su piattaforme cloud come AWS, Google Cloud e Azure. Il modello alimenta già le funzionalità AI di WhatsApp negli Stati Uniti. Al momento, il modello è basato esclusivamente su testo. Ma Meta ha dichiarato di essere al lavoro per integrare il riconoscimento di immagini e video, oltre alla comprensione e generazione del parlato.

E non è tutto. Meta permette ora agli sviluppatori di creare modelli AI generativi di terze parti. Ciò è possibile sfruttando gli output della famiglia Llama 3.1. Gli sviluppatori di app con più di 700 milioni di utenti mensili devono però richiedere una licenza speciale a Meta per distribuire modelli basati su Llama. Tale iniziativa evidenzia l’impegno di Meta verso un futuro open source per l’intelligenza artificiale.

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Pubblicato da
Margareth Galletta