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X utilizza i dati degli utenti per allenare l’IA Grok: problema privacy

X, prima conosciuto come Twitter, di recente è finito sotto i riflettori. Il motivo? Aver utilizzato i dati degli utenti nella formazione del suo nuovo chatbot, Grok. La piattaforma ha rivelato che le informazioni vengono impiegate senza una specifica richiesta di consenso. Ciò suscita dunque non poche preoccupazioni tra le persone coinvolte e le autorità di regolamentazione. Questa mossa ha generato una serie di critiche. Poiché gli utenti non sono stati informati preventivamente della raccolta e dell’uso dei loro dati personali per l’addestramento dell’intelligenza artificiale. La decisione di X di includerli automaticamente nel processo di addestramento senza una chiara autorizzazione è stata percepita come una violazione della normativa sulla privacy. In particolare del Regolamento Generale sulla Protezione dei Dati (GDPR). Di conseguenza, la Commissione irlandese per la Protezione dei Dati ha avviato un’indagine per esaminare se la pratica adottata rispetti le normative europee.

Come limitare la raccolta dei dati per Grok

Fortunatamente, gli utenti hanno la possibilità di disattivare la raccolta delle loro informazioni per l’addestramento dell’IA di Grok. Semplicemente seguendo alcune istruzioni. Per evitare che i propri dati vengano utilizzati, è necessario accedere alla piattaforma X tramite un browser desktop e seguire alcuni passaggi. Ovvero, innanzitutto aprire la suddetta app sul PC, selezionare “Altro” dalla barra laterale sinistra. Da qui accedere alla sezione “Impostazioni e privacy”, poi cliccare su “Privacy e sicurezza” e infine scegliere “Grok” dalla parte inferiore della lista. Da lì, sarà possibile deselezionare la casella che consente la raccolta delle info per il training dell’AI. Questo caso dimostra l’importanza di essere informati e proattivi nel cercare di far valere i propri diritti alla privacy. La questione solleva un importante dibattito sulla trasparenza e il controllo delle persone sui loro dati personali. Evidenziando così la necessità di una maggiore chiarezza e consapevolezza nella gestione delle informazioni rilasciate online.

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Pubblicato da
Ilenia Violante
Tags: appGrokIA