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GenAI, la percentuale dei progetti può cadere entro il 2025

L’intelligenza artificiale ormai si è espansa in quasi ogni cosa e luogo del mondo andando ad aggiornare ogni tipo di cosa che riguarda la tecnologia. Essa continua tutt’ora ha crescere ininterrotta, però si stanno riscontrando degli ostacoli per quanto riguarda la GenAI.

Infatti quest’ultima secondo alcuni rapporti effettuati sarà abbandonata, in precisione si parla dei suoi progetti di intelligenza artificiale generativa.

 

GenAI, abbandono?

La ormai conosciuta intelligenza artificiale come già ribadito prima ha subito un relativo sviluppo, facendo in modo di poter introdursi in ogni tipo di tecnologia. Però secondo un rapporto effettuato dalla società di ricerche Gartner, almeno il 30% dei progetti di GenAI subirà un abbandono entro la fine del 2025. Molte sono le cause che possono causare questo abbandono come ad esempio la scarsità dei dati, controlli dei rischi inadeguati, costi crescenti e un valore aziendale non molto chiaro.

Una delle sfide prese in considerazione aventi maggiore importanza è il giustificare l’investimento in GenAI per il miglioramento della produttività. Vantaggio che sicuramente può essere difficilmente paragonato ad un vantaggio finanziario. Parlando soprattutto di costi essi oscillano tra i 5 e i 20 milioni di dollari

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Secondo anche quanto è ribadito nel rapporto, GenAI necessità di una maggiore tolleranza per gli investimenti finanziari futuri indiretti. Se vogliamo volgere uno sguardo al passato molti CFO sono stati riluttanti all’investire oggi per un valore ritenuto indiretto in futuro. Visto che una riluttanza può portare una relativa distorsione nell’allocazione degli investimenti che guardano risultati tattici.

Tralasciando tutto questo, i primi utilizzatori di GenAI hanno già riportato e sottolineato dei miglioramenti. Un sondaggio svolto da Gartner tra settembre e novembre 2023, ha notato che i vari leader aziendali hanno avuto un aumento notevole del fatturato in precisione del 15,8%. Invece per quanto riguarda il risparmio dei costi si è avuto un 15,2% e un miglioramento della produttività del 22,6% secondo gli indici di media ottenuti.

 

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Pubblicato da
Gabriele Palmieri