Lo scontro tra Epic Games ed Apple sembra continuare. Nel dettaglio, il CEO Tim Sweeney si è espresso su X riguardo una questione complessa. Nel suo post ha criticato il servizio “Dov’è” di Apple che fornisce un tracciamento dei propri dispositivi. Secondo Sweeney il sistema di sorveglianza risulta essere “inquietante” e per questo non dovrebbe essere usato dagli utenti.
Il CEO di Epic Games si è dichiarato scandalizzato dalla funzione che ancora oggi gli permette di vedere dove si trova un suo vecchio MacBook rubatogli anni prima. È stato proprio tale evento ad aver allarmato Sweeney.
Epic attacca nuovamente Apple
I rapporti tra le due aziende continuano a risultare problematici. Come è noto, sono diversi gli scontri e le accuse reciproche che sono arrivate. Tale scenario ha portato, di recente, ad un accordo. L’Epic Game Store arriverà sui sistemi Apple in Europa. Si tratta di un traguardo importante, eppure non ha risolto la situazione.
L’intervento di Sweeney riguardo la funzione “Dov’è” sembra esserne la prova. Il CEO, infatti, ha dichiarato di aver subito disinstallato l’opzione di geolocalizzazione fornita da Apple da tutti i suoi device. L’idea del CEO può risultare estrema, ma fondamento sulla forte attenzione riservata al diritto alla privacy.
Sweeney ritiene che non sia possibile tracciare la posizione di un dispositivo in tal modo senza che anche l’individuo steso venga tenuto “sotto controllo”. Ecco perché il funzionamento di opzioni come “Dov’è” secondo quanto riportato dal CEO di Epic può rivelarsi dannoso per la privacy degli utenti.
Considerando delle occasioni limite in cui tracciamenti di questo tipo possono tornare utili, Sweeney ipotizza la presenza di un giusto processo legale. Quest’ultimo potrebbe fornire una modalità responsabile di gestire situazioni complesse senza danneggiare la privacy degli utenti interessati.
Dunque, i traguardi raggiunti nell’accordo tra Epic Games ed Apple non hanno reso i rapporti tra le due aziende meno aspri.