Meta ha deciso di interrompere il servizio dei chatbot che permettevano agli utenti di conversare con versioni virtuali di celebrità. Questa decisione è stata presa in coincidenza con il lancio di AI Studio, una nuova piattaforma che consente agli utenti di creare i propri chatbot personalizzati. Al momento, AI Studio è disponibile esclusivamente negli Stati Uniti e rappresenta un passo importante nella direzione dell’innovazione tecnologica dell’azienda.
I chatbot dedicati a celebrità come Charli D’Amelio, Dwyane Wade e Paris Hilton erano stati introdotti con grande enfasi durante l’evento Connect dello scorso settembre. Meta ha però deciso di concentrare i propri sforzi su AI Studio, un progetto che mira a dare agli utenti la possibilità di creare avatar virtuali su misura. Questa scelta riflette un cambiamento di strategia dell’azienda, che intende spostare l’attenzione dalla celebrazione di personaggi famosi alla personalizzazione dell’esperienza utente.
L’investimento di Meta nella acquisizione dei diritti di immagine di varie celebrità non ha prodotto i risultati desiderati, spingendo l’azienda a riesaminare le proprie priorità. Liz Sweeney, portavoce di Meta, ha spiegato a The Verge che l’azienda ha tratto importanti insegnamenti dall’esperienza dei chatbot delle celebrità. Secondo Sweeney, “AI Studio rappresenta un’evoluzione significativa, offrendo uno spazio in cui tutti – dagli utenti comuni ai creatori e alle celebrità – possono sviluppare la propria intelligenza artificiale”.
Nonostante questa battuta d’arresto, Meta continua a scommettere sull’intelligenza artificiale come chiave per il futuro dei suoi servizi. Il CEO Mark Zuckerberg ha sottolineato ripetutamente l’importanza dei chatbot nel panorama della tecnologia, con l’assistente Meta AI già integrato in piattaforme come Facebook, Instagram, Messenger e WhatsApp. Anche se il servizio è disponibile in italiano, non è ancora attivo in tutti i paesi.
AI Studio rappresenta un tentativo di Meta di ridefinire il rapporto tra utenti e tecnologia, puntando a un maggiore grado di personalizzazione e creatività. Mentre il ritiro dei chatbot delle celebrità solleva interrogativi sulle direzioni future, la nuova piattaforma potrebbe segnare una svolta significativa nell’interazione digitale.