Eolico: grandi passi avanti in Europa grazie a BEI e Deutsche Bank

La grande attenzione per le energie rinnovabili è ormai un argomento di cui si parla quotidianamente. Diverse aziende stanno investendo nelle svariate forme utili per beneficiare dell’energia prodotta dagli elementi naturali, soprattutto sfruttando il fotovoltaico e l’eolico. Si è parlato più volte di quanto le aziende abbiano voluto investire in territorio italiano, viste le condizioni favorevoli dei venti e del sole. Questa volta però l’argomento riguarda molto da vicino l’intero continente europeo, in quanto la Deutsche Bank e la Banca Europea per gli Investimenti (BEI) avrebbero deciso di portare a termine un nuovo accordo strategico.

I due istituti di credito, che non hanno di certo bisogno di presentazioni, vogliono infatti provare a dare una spinta decisiva al settore eolico in Europa, alla luce dei grandi margini di miglioramento che ci sono. Questo nuovo accordo fa parte di una delle tante operazioni che erano state introdotte nel programma della BEI nel 2023. L’istituto bancario intende infatti rafforzare tutte quelle garanzie da destinare alle imprese che vogliono investire nel settore eolico aumentando il numero dei parchi eolici nel vecchio continente.

BEI e Deutsche Bank insieme per l’eolico in Europa

BEI investirà ben 5 miliardi di euro mentre Deutsche Bank 500 milioni di euro. Più in particolare la banca tedesca sbloccherà un portfolio di garanzie bancarie di 1 miliardo di euro. Questo sarà utile proprio per investire nei nuovi parchi eolici europei. Si tratta dunque di un progetto molto ambizioso che sta finalmente per avere luogo.

Queste sono le parole rilasciate ufficialmente dal vicepresidente BEI, Nicola Beer:

“Un rapido sviluppo dell’energia eolica è essenziale per la decarbonizzazione dell’economia. In collaborazione con Deutsche Bank, stiamo sostenendo l’espansione delle energie rinnovabili in Europa, contribuendo così a ridurre i costi dell’energia sostenibile. Questo progetto non solo favorirà la tutela dei posti di lavoro, ma ne creerà di nuovi all’interno di un’industria europea sostenibile e competitiva”.

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